Home Nazionale Lavoro: sindacati divisi, per ora no mobilitazione unitaria/Adnkronos

Lavoro: sindacati divisi, per ora no mobilitazione unitaria/Adnkronos

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Roma, 29 sett.(AdnKronos) – Nessuna mobilitazione unitaria al momento fra Cgil, Cisl e Uil. Il lungo vertice di oggi tra i leader Camusso, Bonanni e Angeletti, infatti, non è riuscito ad imbastire nè una piattaforma unitaria nè una mobilitazione comune in risposta alle politiche sul lavoro del governo Renzi. C’è l’impegno “a proseguire il confronto” ma tutto sembra rinviato. I sindacati scenderanno in piazza ma lo faranno per ora in ordine sparso e soprattutto ognuno con la propria parola d’ordine.
Di comune sul tavolo del vertice di oggi solo la riunione del 6 ottobre prossimo con la Ces e tutti i sindacati europei, convocata in vista del ‘vertice’ Ue sull’occupazione dell’8 ottobre prossimo, che chiederà al governo italiano, ma in qualità di presidente di turno, di aprirsi al dialogo con i sindacati europei su un ventaglio di temi, dal lavoro allo sviluppo.
A rendere difficile la scelta di un percorso unitario essenzialmente la confusione che regna su quale sia effettivamente e complessivamente la portata della riforma del lavoro cui guarda l’esecutivo e soprattutto come si tradurrà quella lotta al precariato ribadita ancora ieri dal premier Renzi. Il terreno è minato e nessuno dei sindacati intende sbagliare mosse e rischiare di essere accusato di scendere in piazza paradossalmente contro altri lavoratori.
Il no all’eliminazione dell’art.18 nei licenziamenti senza giusta causa inoltre, anche se comune, è da tempo declinato in maniera diversa da Cgil, Cisl e Uil e non può da solo rappresentare il collante necessario a tenere in piedi una manifestazione unitaria.
In attesa che si alzi la nebbia, dunque, la parola torna alle singole organizzazioni: il 18 ottobre sono previste manifestazioni territoriali della Cisl su fisco, sviluppo e occupazione; il 25 ottobre quella nazionale della Cgil sul lavoro mentre la Uil sta decidendo in queste ore.
“Nessuna spaccatura”, spiegano comunque ad una sola voce Cgil e Uil lasciando il vertice. “C’è un lavoro che stiamo facendo. Sono ottimista. La discussione è stata buona, utile e interessante e continuerà”, dice Camusso, mentre Angeletti punta il dito “sulla marea di dichiarazioni molto diverse e cangianti” del governo. “Aspettiamo che ci dica formalmente le sue intenzioni. Non possiamo discutere su semplici dichiarazioni ma vogliamo capire le sue vere intenzioni per poi vedere se le sue proposte ci piacciono o no”, conclude.
Ma ad un ipotetico ‘scambio’ art.18 – lotta al precariato Cgil e Uil hanno già chiuso la porta. “Si puo’ fare propaganda o fare un ragionamento serio ma non mi pare ci sia, ne’ nella delega ne’ nelle sue parole, l’intenzione vera di ridurre il precariato”, spiega il leader Susanna Camusso che ironizza sulle parole di ieri del premier: “Renzi non sa neppure che i co.co.co non esistono più, che valgono solo per i pensionati. Esistono invece altre forme contrattuali: i voucher, i contratti a progetto e le associazioni in partecipazione”.
Lo stesso sembra valere per il leader Uil, Luigi Angeletti. “Lo scambio non ha senso”, taglia corto. Stesso no ad un intervento sull’articolo 18 per il quale la Cgil conferma l’idea di uno sciopero generale nel caso la modifica arrivasse via decreto: “ieri sera è stata detta esplicitamente per la prima volta una cosa mai detta in questo Paese: la garanzia alle imprese cioè della libertà di licenziare”, spiega Camusso