Home Nazionale Lavoro: Zanda, Jobs Act ambizioso, favorisce occupazione

Lavoro: Zanda, Jobs Act ambizioso, favorisce occupazione

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Roma, 8 ott. (Adnkronos) – “Se vogliamo sviluppo dobbiamo insistere con il processo di riforme e mettere in campo un ventaglio ancora più ampio, profondo, innovativo, di cambiamento radicale. Tra queste, la delega sul lavoro che tra breve avrà la fiducia dei senatori del Partito Democratico”. Lo ha detto il presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, sul voto a favore del suo Gruppo alla delega sul lavoro.
” I Paesi più attraenti sono quelli dove c’è una giustizia civile e penale più rapida ed efficiente, dove c’è meno corruzione, dove le tasse sono più leggere, dove la pubblica amministrazione è più collaborativa, dove il credito è più raggiungibile. Ed anche dove il lavoro è regolato da una legislazione più flessibile. Queste condizioni non sono facoltative. L’economia globale non lascia margini di scelta: i paesi che non sono capaci di attrarre gli investimenti, perdono ricchezza. E senza capitali e senza investimenti adeguati nessun Paese è in grado di sviluppare la propria economia. E senza sviluppo vince la disoccupazione. Questa, oggi, è la situazione in cui si trova l’Italia”.
“Se vogliamo sviluppo e lavoro dobbiamo darci un obiettivo prioritario: creare le condizioni più favorevoli possibili per chi vuole investire, per chi vuole fare impresa, per chi vuole creare posti di lavoro. Il provvedimento che stiamo per votare è molto ambizioso ed è diretto in primo luogo ad aiutare chi il lavoro non ce l’ha”. Zanda ricorda quindi “il 45% di disoccupazione giovanile”, il 70% dei neo assunti in forma precaria e privo della tutela dell’art.18 e i milioni di lavoratori esclusi dalla cassa integrazione o da altre forme di tutela. ” Sono queste le vere ingiustizie che la delega vuole correggere”. E “l’intervento sull’art. 18 assieme all’ampliamento degli ammortizzatori sociali, non ha solo l’obiettivo di restituire sicurezza alle imprese. Prima ancora è una straordinaria misura di equità sociale e di allargamento delle tutele ai non tutelati che oggi, come ci dicono i numeri, sono diventati la massa dei lavoratori”.