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L’impresa: un’opportunità di “autoimpiego” per i giovani

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L’impresa: un’opportunità  di “autoimpiego” per i giovani

Le imprese degli under 35 rappresentano nella nostra provincia il 9% del totale

Battesimo ufficiale del network nazionale degli Sportelli per l’imprenditorialità giovanile delle Camere di commercio. A partire da oggi anche la Camera di Commercio di Arezzo aderisce, con il proprio sportello CREAIMPRESA, operante ormai da alcuni anni, al network nazionale  delle Camere di commercio che  mette a disposizione dei giovani un servizio gratuito dedicato espressamente a quanti vogliono creare una nuova impresa.

Il servizio delle Camere di commercio prevede  un’offerta mirata di attività di orientamento, formazione, assistenza,  e supporto espressamente indirizzata a rispondere ai diversi bisogni dei giovani imprenditori, favorendo anche la conoscenza  degli incentivi pubblici nazionali e regionali  per valorizzare le opportunità occupazionali legate al lavoro indipendente.

Un’iniziativa particolarmente importante in un Paese come il nostro, in cui la disoccupazione giovanile ha superato il 40% e si registra un dato record quanto ai giovani neet (circa un milione e mezzo di 15-24enni, pari quasi a un quarto di questa fascia d’età, che non studiano né lavorano), con elevati tassi di abbandono scolastico-formativo.

D’altro canto, è un fatto che l’impresa piace ai giovani. Tra il 2012 e il 2013 sono infatti quasi 71mila in più le imprese guidate da giovani under 35, con una crescita pari al 10,48%.

“ Come Camera di Commercio di Arezzo – sottolinea il Presidente dell’Ente Andrea Sereni – abbiamo ritenuto importante l’adesione al network nazionale degli Sportelli per l’imprenditorialità, mettendo,  appunto,  in rete il nostro servizio di assistenza Creaimpresa che ormai da alcuni anni rappresenta un punto di riferimento per tutti coloro che intendono avviare una  impresa. Un’attenzione  particolare quindi nei confronti dei nostri giovani che hanno subito maggiormente i contraccolpi negativi della crisi economica degli ultimi anni come testimonia il tasso di disoccupazione giovanile che, ricordo, tra i giovani aretini  della fascia 15 -29 anni è del 37,3%.  E accanto alle azioni per favorire l’autoimprenditorialità vorrei ricordare anche gli interventi attivati per  la formazione e per l’Università  e quelli e per incrementare i rapporti tra scuola e monda del lavoro, progetti che hanno come comune denominatore la consapevolezza dell’apporto indispensabile che i giovani possono e debbono  fornire  allo sviluppo sociale ed economico del nostro paese.”

“Pur rappresentando poco meno del 10% di tutte le imprese iscritte al Registro Imprese – commenta il Segretario Generale dell’Ente Giuseppe Salvini – ( il 9,81% per l’esattezza,  le  3747 imprese guidate dai giovani con meno di 35 anni contribuiscono in maniera determinante alla crescita del sistema economico aretino. Ritengo infatti  molto positivo che il nostro sistema economico, storicamente legato ad alcuni settori predominanti, possa beneficiare  dell’apporto di idee, progetti innovativi e nuove competenze tipiche del bagaglio formativo e culturale dei nostri giovani. La Camera di Commercio , con lo sportello per l’imprenditorialità giovanile, si propone di affiancare i giovani nella definizione di un progetto per il  loro futuro.”

Il Network degli Sportelli per il sostegno all’Autoimprenditorialità giovanile delle Camere di commercio accoglierà i giovani che intendono aprire una nuova impresa assicurando loro percorsi specialistici mirati.

Lunghissima, del resto, l’esperienza maturata “sul campo” dalle Camere di commercio. Esse, infatti, si sono dotate da tempo, per quanto concerne i servizi per l’imprenditorialità, di un proprio “modello operativo”, organizzato a rete e che coinvolge in modo pressoché omogeneo tutte le realtà territoriali, conosciuto come “Servizio nuove imprese” o “Punto nuova impresa”.

Quest’ultimo si salda, nella maggior parte dei casi, con l’impegno e le azioni specifiche delle Camere di commercio di supporto e promozione dell’imprenditoria giovanile che hanno interessato anche l’imprenditoria sociale, quella femminile e quella immigrata. L’attività a favore della creazione di impresa si è tradotta nel tempo anche in una serie di azioni progettuali in attuazione degli Accordi di programma tra Unioncamere e Ministero dello Sviluppo Economico, dirette allo sviluppo di servizi integrati per l’imprenditorialità, a favorire l’accesso agli strumenti del microcredito e al sostegno all’occupazione.

Inoltre, Unioncamere, a partire dal 2012, allo scopo di mettere a sistema, integrare e diffondere le esperienze presenti sul territorio, le strategie e le modalità di erogazione da parte delle varie strutture e di garantire un adeguato livello d’offerta minima standardizzata di servizi e strumenti condivisi, ha promosso e sostenuto lo sviluppo di una rete di sportelli del sistema camerale per la formazione, l’imprenditorialità, il lavoro e l’orientamento. Questa iniziativa ha portato anche alla creazione ed apertura del portale FILO (www.filo.unioncamere.it), nel quale è presente  un focus specifico diretto a chi vuole “mettersi in proprio”. Più precisamente, gli Sportelli camerali per l’Autoimprenditorialità giovanile potranno operare in partnership e in raccordo con gli altri soggetti delle reti territoriali per i servizi d’istruzione, formazione e lavoro, svolgendo la funzione di punti di servizio all’utenza nelle varie realtà territoriali.

653 mila imprese giovanili in  Italia, 3747 in provincia di Arezzo

Poco meno di 653mila imprese, oltre 130mila iscrizioni anche in un 2013 di crisi, un tasso di crescita del 10,48% (pari a circa 71mila imprese giovanili in più rispetto al 2012) e un’incidenza sul totale del sistema produttivo che sfiora l’11%.

Questa la fotografia dell’impresa giovanile scattata dall’Osservatorio di Unioncamere, dalla quale emerge un universo in grande movimento da Nord al Sud del Paese. La voglia di fare impresa dei giovani è numericamente più elevata in alcune delle regioni ad alto tasso di imprenditorialità (oltre 9mila quelle create in più nel 2013 in Lombardia, Lazio e Campania), ma assume connotati di intensa dinamicità anche in regioni più piccole, come il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, che nella graduatoria per tasso di crescita sono precedute solo dal Lazio (dove le imprese degli under 35 crescono addirittura del 14,45% nel 2013 rispetto al 2012) e – partendo da numeri molto contenuti – dalla Valle d’Aosta.

Sono le regioni del Mezzogiorno, tuttavia, quelle nelle quali l’impresa sembra rappresentare un’alternativa al lavoro dipendente per chi ha meno di  35 anni. In Calabria, Campania e Sicilia, infatti, la pattuglia dei giovani capitani d’impresa supera o sfiora il 15% del totale delle attività presenti sul territorio, in Puglia raggiunge il 13%, nel Molise e in Basilicata sfiora il 12%. Sul fronte opposto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, dove la componente giovanile costituisce circa l’8% del totale.

Sebbene il 73% delle imprese giovanili abbia la forma giuridica più semplice di ditta individuale, in sensibile crescita appaiono le più strutturate società di capitali: supera le 18mila unità il saldo tra iscrizioni e cessazioni nel 2013 per questa forma giuridica, con un tasso di crescita pari quasi al 20%.

Commercio, Costruzioni e Attività di alloggio e ristorazione concentrano a fine 2013 il maggior numero di attività gestite da giovani imprenditori, ma, in termini di incidenza percentuale sul totale delle imprese, i capitani d’impresa under 35 raggiungono quasi il 15% delle imprese registrate negli Altri servizi, settore al quale appartengono le attività di riparazione di beni personali e i Servizi per la persona. Oltre alla cospicua incidenza anche nel settore dell’Alloggio e ristorazione, le imprese giovanili appaiono percentualmente più consistenti anche nel Noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese e nelle Attività finanziarie e assicurative.