– Agli eletti non è stato chiesto nessun contributo specifico. “Doneremo come privati cittadini – aveva chiarito la stessa Lombardi nei giorni scorsi – ognuno farà ciò che crede. Certo, è una questione di corresponsabilità”. Oltretutto per organizzare l’evento i grillini possono contare anche sul ‘tesoretto’ delle europee, ovvero il residuo dei fondi raccolti e non spesi. Ma qualche preoccupazione, a due settimane dall’evento, c’è.
“Finora – dice Castaldi all’Adnkronos – ognuno donava ciò che credeva, ma visto che non ci sono i soldi per fare le cose in grande qualcuno tra noi ha proposto di stabilire questa cifra -500 euro- e dare una mano per fare cassa”. La proposta non è stata messa i voti, “ma è un’idea che potremmo valutare”.
Difficile, però, che riesca a mettere tutti d’accordo. Soprattutto alla luce dei malumori che serpeggiano tra gli eletti – dissidenti e non – per la disparità di trattamento con i colleghi di Bruxelles su restituzione di diarie e stipendi. Qualcuno tra le file dei ribelli sta addirittura pensando di rendere solo 1.000 euro a partire dal mese prossimo, allineandosi di fatto alla ‘squadra’ Ue. “Figurarsi come andrebbe a finire l’autotassazione per la festa di Grillo”, ironizza un deputato. (segue)