Palermo, 28 ott. (Adnkronos) – Tutto pronto al Quirinale per il ‘Napolitano day’, la testimonianza del Capo dello Stato nel processo per la trattativa tra Stato e mafia, davanti alla Corte d’assise di Palermo. Magistrati e difensori -gli imputati non sono stati ammessi – dovranno presentarsi al Quirinale tra le 9.20 e le 9.40 di questa mattina, mentre l’udienza inizierà alle ore 10 in punto. Ieri mattina il Procuratore aggiunto Vittorio Teresi, i pm Nino Di Matteo, Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia, si sono riuniti per definire la preparazione dell’elenco di domande da porre al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
All’udienza, che si svolgerà nella sala del Bronzino, parteciperanno una quarantina di persone, i giudici, due togati e i popolari, la cancelliera, cinque pm – presente anche il Procuratore capo Leonardo Agueci, che però non porrà domande – e gli avvocati delle sette parti civili e dei 10 imputati. L’ingresso sarà off limits per la stampa, non ammessa neppure per assistere in videoconferenza. Vietato anche l’ingresso di cellulari, tablet, pc e strumenti di registrazione per magistrati e e avvocati. Napolitano sarà ascoltato, nella prima parte dell’audizione, sui dubbi espressi da Loris D’Ambrosio, consigliere giuridico del Quirinale, al Capo dello Stato in una lettera, nel giugno del 2012, un mese prima di morire.
Nel documento D’Ambrosio avanzava il timore di “essere stato considerato solo un ingenuo e inutile scriba di cose utili a fungere da scudo per indicibili accordi” tra il 1989 e il 1993, anni in cui l’ex consigliere era all’Alto commissariato per la lotta alla mafia e poi al ministero della Giustizia. Poi la Procura chiederà a Napolitano se era a conoscenza dell’allarme attentati allo stesso Napolitano e a Giovanni Spadolini lanciato dal Sismi il 29 luglio del 1993 subito dopo le stragi mafiose di Firenze e Milano.