– Questi fondi si aggiungono a un primo stanziamento di 1 milione e 300 mila euro deciso nei primi giorni successivi all’alluvione che ha interessato l’area pedegarganica lungo la quale si sviluppa il torrente Candelaro. La quantità notevole di acqua, giunta a valle con violenza, ha infatti provocato la rottura di alcuni tratti di argine, determinando l’allagamento di vaste aree di territorio, compresa la viabilità provinciale e comunale con la compromissione di una idrovora, tuttora inutilizzabile.
Tutte le piane alluvionali, comprese tra Lesina e Vieste, sono state invase dalle acque riversatesi da monte che hanno trasportato a valle ingenti quantità di materiale, sia legnoso che lapideo, provocando ingenti danni alle infrastrutture viarie, grave compromissione del riticolo idraulico e danni alle attività agricole e turistiche. “Si tratta di far fronte -ha spiegato poco fa il presidente Nichi Vendola, parlando con i giornalisti alla Fiera del Lavente di Bari- agli interventi necessari per contenere e mitigare il rischio idraulico e per la messa in sicurezza di aree che rappresentano non solo la fotografia di un danno subito ma anche un rischio attuale e incombente per il territorio. Una delle emergenze più rilevanti è quella della rimozione delle pietre dei canaloni, della ricostruzione dell’alveo del fiume Candelaro dove ci sono molti punti di frattura. Anche questo sforzo -ha concluso- dimostra che il Gargano è, in ogni momento, al centro della nostra attenzione”.