Home Nazionale Messico: narcos confessano, abbiamo ucciso e bruciato i 43 studenti scomparsi

Messico: narcos confessano, abbiamo ucciso e bruciato i 43 studenti scomparsi

0

Città del Messico, 8 nov. (AdnKronos/Dpa) – Due membri della gang di narcos Chilpancingo hanno confessato che i 43 studenti messicani scomparsi dallo scorso settembre sono stati uccisi e poi bruciati. E’ quanto ha reso noto il procuratore generale del Messico, Murillo Karam, precisando quindi che, sulla base di queste confessioni, vi sono concrete ragioni di credere che i resti carbonizzati trovati appartengano ai ragazzi scomparsi. Ma, ha poi aggiunto, per avere la certezza dell’identificazione bisogna concludere il difficile esame del Dna. “Io devo identificarli, e farò tutto quello che è in mio potere per poterli identificare, per sapere se sono gli studenti”, ha detto Murillo.
Secondo la ricostruzione dei due narcos, i 43 studenti scomparsi alla fine di settembre nel sud del Messico sono stati rapiti dalla polizia, per ordine del sindaco locale, e sono stati consegnati ad una gang di narcos che li ha uccisi, bruciando poi i corpi e gettando i resti in un fiume. I ragazzi sono stati trasferiti in una discarica a bordo di un camion della spazzatura, hanno raccontato ancora i due sospetti membri della gang Guerreros Unidos.
All’arrivo alla discarica di Cocula 15 studenti erano già morti soffocati nel camion e gli altri sono stati uccisi a colpi di pistola. Poi i corpi sono stati ricoperti di carburante e dati alle fiamme insieme a copertoni ed altri rifiuti. Un inferno di fuoco che è stato fatto bruciare per 14 ore. Poi i resti sono stati rinchiusi in dei sacchi di plastica e gettati in un fiume. Per questo, ha avvisato Murillo, sarà “molto difficile estrarre il Dna dai resti per permettere l’identificazione”.