Milano, 6 nov. – (AdnKronos) – Alla fine si è conclusa come ci si aspettava la riunione convocata oggi pomeriggio dal procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, con tutti i pm della procura milanese. Prima c’è stata una specie di premessa durante la quale il ‘capo’, stando a quanto si è appreso successivamente, ha rivendicato l’operato svolto in una procura divisa da mesi dallo scontro tra lo stesso Bruti Liberati e l’aggiunto Alfredo Robledo. Quindi il ‘capo’ ha annunciato che andrà avanti alla guida dell’ufficio fino a quando non entrerà in pensione, alla fine del prossimo anno.
Solo dopo si è parlato di organizzazione del lavoro. Negli uffici di Bruti Liberati non c’erano tutti. Una buona parte, tra cui lo stesso Robledo e il pm Ferdinando Pomarici, ha preferito non presentarsi. Tra i presenti c’è stato chi non ha evitato critiche operative relative soprattutto alla trasparenza nei flussi dei fascicoli ai singoli uffici e alla carenza di risorse di polizia giudiziaria per alcuni magistrati.
Altri, come l’aggiunto Francesco Greco, ha suggerito la possibilità di rivedere l’organizzazione dei dipartimenti invitando anche i più giovani tra i pm a formulare ipotesi e schemi lavorativi. Quindi, dopo circa un paio d’ore, il ‘vertice’ si è sciolto tra qualche applauso e qualche silenzio critico.