Home Nazionale Milano: Bruti Liberati ‘liquida’ Robledo, l’ultima mossa di una lunga guerra (2)

Milano: Bruti Liberati ‘liquida’ Robledo, l’ultima mossa di una lunga guerra (2)

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– Nel frattempo Bruti Liberati, scaduto il suo primo mandato alla guida della procura di Milano nel luglio scorso, si è ripresentato come candidato pur sapendo che, se l’ufficio gli fosse confermato formalmente, il suo sarebbe un metà mandato visto che alla fine del prossimo anno andrà in pensione. Nel frattempo la Procura di Milano ‘soffre’ delle ricadute che le divisioni inevitabilmente comportano: mai, facevano notare oggi alcuni interlocutori in procura, in questi uffici si era vista una decisione e uno scontro così duro.
La decisione di Bruti Liberati è immediatamente esecutiva e non ricorribile. Se non proprio entro sera, in teoria da lunedì Robledo dovrà entrare in servizio alle esecuzioni penali, ufficio retto fino a poco fa da Nunzia Gatto alla quale spetta ora guidare il pool Ambiente e salute al posto di Nicola Cerrato, per il quale è scaduto il termine massimo di permanenza come dirigente. Robledo, in sintesi, prende il posto di Nunzia Gatto, la stessa al centro di una delle lamentele da lui mosse pubblicamente nei confronti di Bruti per un colloquio avvenuto tra i due negli anni passati quando il ‘capo’, riprendendo l’aggiunto, lo ammonì ricordandogli “che al plenum sei stato nominato aggiunto per un solo voto di scarto e che questo è un voto di Magistratura Democratica. Avrei potuto dire ad uno dei miei colleghi al Consiglio che Robledo mi rompeva i coglioni e di andare a fare la pipì al momento del voto, così sarebbe stata nominata la Gatto che poi avremmo sbattuto alle esecuzioni”.
Robledo va, ma senza sapere come muoversi. Proprio negli ambienti giudiziari si fa notare come l’ufficio esecuzioni penali sia una materia molto tecnica, complessa e difficile tanto è vero che di solito chi viene assegnato fa almeno sei mesi di pratica prima di prendere pienamente in mano la materia. Lui però è tranquillo. Risponderà punto per punto alle opportune sedi, cioè Csm e Consiglio Giudiziario, ma non presenterà alcun ricorso perché la decisione presa dal procuratore Capo, Edmondo Bruti Liberati, non è appellabile.