Milano, 1 dic. – (AdnKronos) – Dai domiciliari era rientrato in azione con l’obiettivo, insieme ad alcuni complici, di mettere a punto una rapina di quelle che lasciano il segno, come già gli era capitato di fare in passato e per il quale era diventato noto nella mala milanese, dagli anni ’70 in poi. Ma per Santino Alfredo Stefanini, ex membro di spicco della banda Vallanzasca, l’uomo che ha collezionato condanne per decine e decine di anni, che dietro le sbarre c’è già rimasto per 38 anni durante i quali si è reso protagonista di due evasioni clamorose, nel 1977 e nel 1982, si sono rispalancate ora le porte della prigione.
A lui e tre complici gli agenti della squadra mobile di Milano guidata da Alessandro Giuliano hanno notificato un provvedimento di fermo bloccando per tempo un ‘colpo’ che ‘sulla carta’ poteva concludersi in modo tragico. I quattro, stando alla ricostruzione degli inquirenti, avrebbero presto preso di mira un centro commerciale o un esercizio importante. Nel frattempo avevano nascosto in un box affittato 3 fucili, 3 pistole, 2 silenziatori, decine tra barbe, baffi e parrucche posticcie e anche due divise della polizia di stato.
Elementi che hanno fatto temere agli inquirenti che la rapina non sarebbe stata cosa da poco. “Vista la caratura criminale dei soggetti, già in passato protagonisti di conflitti a fuoco durante le rapine, -spiega Alessandro Giuliano- si è deciso, d’intesa con la procura, di prevenire e impedire il colpo”.