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Mitoraj: Sgarbi, arrivò al successo grazie a Maria Angiolillo

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Roma, 6 ott. (AdnKronos) – “Nell’81 Maria Angiolillo, vedova del proprietario del Tempo e collezionista d’arte, conobbe Mitoraj e si ‘innamorò’ di lui: essendo potentissima, fece una forte operazione di sostegno dell’artista con il risultato di portarlo al successo. Io conoscevo la Angiolillo e nel 1985 lei chiamò me e Maurizio Calvesi per allestirgli una mostra, la facemmo a Castel Sant’Angelo. Così nacque il successo di Mitoraj: come Picasso aveva Gertrude Stein, lui aveva Maria Angiolillo”. Vittorio Sgarbi ricorda così, all’Adkronos, lo scultore Igor Mitoraj che l’anno dopo quella mostra approdò alla 42ma Biennale di Venezia, presieduta allora da Paolo Portoghesi e con Calvesi responsabile per le Arti Visive.
“Ricordo che Mitoraj era molto grato per la mostra a Castel Sant’Angelo, diventammo amici e lo siamo rimasti anche quando – prosegue Sgarbi – recentemente, sono stato molto critico su una cosa che lo riguardava: ho fatto di tutto per evitare che un suo altorilievo fosse inserito nella lunetta centrale della chiesa di Sant’Agostino a Pietrasanta, non perchè fosse brutta ma perchè mi sembrava un intervento invasivo. Invece vinse lui”.
“Mitoraj ha avuto una popolarità e soprattutto una commercializzazione importanti è fra i pochi della sua generazione che si sia fatto un nome, ha venduto molto bene anche nel mondo della moda. Merito suo essere riuscito a raggiungere una dimensione internazionale: era un classico di origine barbara, con l’idea di un classicismo che non può essere integro come quello greco ma basato su elementi, frammenti, segnali, come quelli che potevano giungere in una colonia romana. La sua è stata una impresa molto sofisticata, raffinata ed elegante, con un successo commerciale inferiore solo a quello di Botero”, conclude Sgarbi.