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Un napoletano e un aretino finiscono in manette per usura ed estorsione

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Un napoletano e un aretino finiscono in manette per usura ed estorsione
Carabinieri Auto

Alle prime luci dell’alba del 13 maggio 2014 i Carabinieri  del Nucleo investigativo Arezzo,in esecuzione diurna ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Arezzo, dottor Ponticelli, su richiesta della dottoressa Julia Maggiore, Sostituto Procuratore della Repubblica, hanno tratto in arresto un 57enne di origine napoletana, pregiudicato, residente in Valdichiana e un suo coetaneo di Arezzo.

Entrambi sono accusati di usura ed estorsione, anche in forma aggravata, in danno diimprenditori della provincia di Arezzo, che si trovavano in condizioni di difficoltà economica.

Le indagini  dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Arezzo, iniziate alla fine dello scorso anno, prendevano origine da notizie confidenziali raccolte dagli investigatori, che sono stati impegnati, per oltre quattro mesi, in una assidua e incessante attività, che consentiva loro infine di assicurare i necessari riscontri per degli episodi di usura ed estorsione commessi dagli arrestati.

Dalle indagini emergeva anche un contesto di grave difficoltà economica in cui versava una delle vittime, un imprenditore della Provincia di Arezzo, tale da doversi rivolgere, per ottenere liquidità, al 57enne di Arezzo.

Gli interessi richiesti arrivavano anche al 120 % annuo e il 57enne aretino minacciava gravemente una delle vittime, al fine di indurla a pagare, anche se in  grosse difficoltà.

Al fine di fronteggiare le incalzanti richieste di rimborso dei debiti contratti e nel vano tentativo di uscire dalla spirale dell’usura, una delle vittime si vedeva costretta a cedere diverse autovetture di proprietà e polizze assicurative.

Nella mattinata del 13 maggio scorso i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Arezzo, con l’ausilio di unità del Nucleo Cinofili Carabinieri di Firenze, effettuavano una serie di perquisizioni presso le abitazioni nella disponibilità degli arrestati, rinvenendo e sequestrando corposa documentazione contabile e numerosi assegni ed effetti cambiari, riconducibili all’attività criminosa perpetrata in danno di altri imprenditori in crisi, ora al vaglio degli inquirenti.

I due arrestati venivano ristretti presso  la Casa Circondariale di Arezzo.
Le indagini dei Carabinieri continuano per accertare l’entità e l’estensione del fenomeno.