Home Cultura e Eventi Cultura “Qui non si muore!”: L’arte di ALF in mostra ad Arezzo dal 7 al 21 novembre 2014

“Qui non si muore!”: L’arte di ALF in mostra ad Arezzo dal 7 al 21 novembre 2014

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“Qui non si muore!”: L’arte di ALF in mostra ad Arezzo dal 7 al 21 novembre 2014
Feudo

Negli spazi di Via Cavour 85, ad Arezzo, si inaugura venerdì 7 novembre 2014, alle ore 18, la mostra personale di pittura e performance art dell’artista cosentina Adele Lo Feudo (ALF) dal titolo “Qui non si muore!”

L’esposizione, a cura di Danielle Villicana D’Annibale, ospiterà ventuno acrilici su tela, inediti e presentati per la prima volta proprio ad Arezzo.

La mostra proseguirà, a ingresso gratuito, fino a venerdì 21 novembre 2014 con il seguente orario: dal martedì alsabato, dalle ore 16 alle ore 20, o dietro appuntamento.

In occasione del vernissage ALF realizzerà anche l’imperdibile performance intitolata “Spes”.

Tra gli eventi collaterali si segnala quello di sabato 15 novembre, alle ore 18, dal titolo “Oltre il cancello: corrispondenze”; alcuni dipinti verranno associati a brani di prosa scritti dall’artista, saggista e sceneggiatore Stefano Maria Baratti e interpretati dall’attore e regista Francesco Moschini.

Il catalogo che accompagnerà la mostra è curato da Danielle Villicana D’Annibale e includerà una recensione dello stesso Stefano Maria Baratti.

La mostra

Due dei più grandi misteri per l’essere umano sono la nascita e la morte.

Da dove veniamo? Dove andiamo? C’è un’altra vita dopo l’ultimo respiro che esaliamo in questo mondo? La pittrice cosentina di origine e perugina d’adozione risponde che “Qui non si muore!”

In questo modo ci risparmia la paura, l’orrore, l’incubo e il dolore dell’inevitabile passaggio e ci riempie di speranza, uno dei doni più notevoli per chi, ovviamente, è credente.

Con profonda sensibilità Adele affronta questa tematica con una buona dose di ironia, tenerezza e ottimismo. Ventuno opere che, prendendo spunto da dettagli di pregevoli sculture marmoree presenti nel cimitero monumentale di Perugia, vanno a costituire un vero e proprio inno alla vita e al recupero di valori perduti.

Anche l’artista, saggista e sceneggiatore perugino Stefano Maria Baratti,nel catalogo della mostra, ricorda che quella parte del camposanto umbro presa in esame è come un labirinto monocursale, tratteggiato da aiuole variopinte e fantomatiche proiezioni di volti e forme angeliche di marmo, granito, bronzo e ghisa, le stesse che Lo Feudo ha voluto riprodurre in questi ventuno magistrali dipinti, che restituiscono al cimitero comunale il loro autentico dinamismo spirituale forse smarrito nel tempo”.Un luogo che, sempre per Baratti, “opera una sorta di conciliazione tra spirito e materia, universale e particolare, tra finito e infinito, verità e realtà e in ultimo tra uomo e assoluto”.

Con la sua arte ALF elargisce luce nel momento più buio della nostra esistenza… la morte. Una ricerca unica e personale che, nella combinazione tra pittura e performance, va a sfidare ed esorcizzare la “triste mietitrice”.