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“La nostra Pieve”: “A Pieve S. Stefano è tempo di democrazia partecipata”

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“La nostra Pieve”: “A Pieve S. Stefano è tempo di democrazia partecipata”

In un paese non abituato ad essere coinvolto nelle scelte amministrative far nascere e coltivare la democrazia partecipata significa rendere ciascun cittadino responsabile del proprio benessere e fornire ad ognuno gli strumenti per discutere delle scelte amministrative a partire dalle esigenze della comunità.

Da diverso tempo Pieve S. Stefano è un paese dove la cittadinanza viene “svegliata” ogni cinque anni e non è abituata ad essere coinvolta nelle decisioni amministrative di chi punta a farsi scegliere e una volta raggiunto l’obiettivo ritiene di essere a posto per l’intero mandato. “La nostra Pieve” è convinta invece che l’opinione dei cittadini valga sempre, non solamente in campagna elettorale, quando si rischia di scadere in un mero tirare per la giacchetta le persone alla ricerca di un voto o di una preferenza. L’opinione dei cittadini vale ancora di più una volta che si amministra, perché pur sapendo che è impossibile avere il consenso totale non per questo è bene percorrere una strada auto-referenziale e sottrarsi al confronto e alla critica costruttiva che apporta un contributo importante alla crescita. I cittadini vengono chiamati alle urne ogni cinque anni, ma debbono essere invitati a vivere da vicino nell’intero lustro il governo e la gestione del loro paese. Perché il dovere di cittadini non si esaurisce facendo una croce e scrivendo un nome nel segreto della cabina elettorale, né i loro diritti si limitano a scegliere il sindaco e il Consiglio comunale, ed è compito degli amministratori educare le persone alla democrazia partecipata: far nascere e coltivare la democrazia partecipata significa partire dalle esigenze dei cittadini e discuterne apertamente!

Per questi motivi, la Lista civica “La nostra Pieve” si impegna ad introdurre strumenti di iniziativa popolare come assemblee pubbliche calendarizzate, referendum, questionari e gruppi di lavoro divisi per tematiche, il tutto nell’ottica, appunto, della democrazia partecipata, perché i cittadini sono protagonisti, non solo elettori, e amministrare non significa imporre la legge del più forte, ma coordinare al meglio le potenzialità dell’intero insieme di abitanti. La democrazia partecipata determina infatti una collaborazione autentica e fattiva tra amministrazione e cittadinanza e permette di responsabilizzare il cittadino e la comunità, abituando le persone ad esprimere idee e fornendo loro gli spazi dove farlo. Le intenzioni della candidata a sindaco Miriam Pellegrini, della Lista e dell’intero gruppo di lavoro sono dunque quelle di risvegliare nella popolazione una coscienza di partecipazione pubblica, superando le classiche diatribe di critiche sterili all’operato di amministratori che si sottraggono al confronto. Se saranno gli esponenti de “La nostra Pieve” ad amministrare Pieve S. Stefano nei prossimi cinque anni ciascun cittadino sarà dunque pienamente protagonista della politica del paese e potrà dare il proprio contributo al Comune con critiche, suggerimenti e proposte.

Lista civica “La nostra Pieve”