Home Nazionale Obama sfida i repubblicani, firmerà riforma per regolarizzare 5 milioni di immigrati senza documenti

Obama sfida i repubblicani, firmerà riforma per regolarizzare 5 milioni di immigrati senza documenti

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Washington, 13 nov. (AdnKronos) – Barack Obama ha deciso di ignorare le proteste del Gop e la prossima settimana annuncerà la firma di misure esecutive per attuare la riforma dell’immigrazione, da anni bloccata al Congresso dai repubblicani, che permetterà di regolarizzare fino a 5 milioni di immigrati che ora rischiano la deportazione. E’ quanto rivela oggi il New York Times, citando fonti dell’amministrazione democratica, che spiegano come la riforma che Obama intende attuare, appellandosi all’autorità che permette al presidente di firmare ordini esecutivi, cambierà in modo radicale l’attività dei 12mila agenti federali dell’immigrazione.
Tra le misure adottate quella che permetterà a molti genitori di bambini cittadini americani perché nati negli Stati Uniti di ottenere il permesso di soggiorno e di lavoro, liberandoli finalmente dall’incubo di essere deportati e separati dalle famiglie. Solo questa misura potrà interessare fino a 3,3 milioni di persone che da almeno 5 anni vivono negli Stati Uniti senza documenti, secondo le analisi del Migration Policy Institute. Ma la Casa Bianca sta anche considerando di limitare la misura a chi vive nel Paese da almeno 10 anni, riducendo così il numero delle regolarizzazioni a 2,2 milioni.
Un altro milione di ‘san papiers’ potranno essere regolarizzati grazie ad un aumento di protezioni date a chi è arrivato bambino nel Paese – i fruitori di quello che doveva essere il ‘Dream Act’ di Obama – e le loro famiglie. Saranno poi aumentate le opportunità per gli immigrati che hanno un alto livello di qualificazione professionale.
Al contempo la riforma prevede un aumento delle risorse finanziarie per proteggere il confine meridionale degli Stati Uniti, rilanciando anche un controverso programma chiamato Secure Communities. Alle agenzie preposte all’applicazione delle leggi sull’immigrazione, verranno date indicazioni per considerare prioritaria la deportazione di pregiudicati, stranieri che rappresentano un pericolo per la sicurezza nazionale o che sono appena entrati nel Paese.
Non verrà invece considerata prioritaria la deportazione di persone che vivono da anni in America, magari con forti legami familiari e senza importanti precedenti penali. Durante gli ultimi anni, soprattutto per l’entrata in vigore di leggi passate durante l’amministrazione Bush, sono aumentate in modo esponenziale le deportazioni di questo tipo. Le fonti della Casa Bianca hanno comunque avvisato che il pacchetto delle misure esecutive è ancora in fase di elaborazione e potrebbe cambiare prima dell’annuncio, previsto la prossima settimana, dopo che Obama sarà rientrato, domenica prossima, dal tour in Asia. Non viene neanche esclusa la possibilità che l’annuncio possa slittare ma vi è la certezza che avverrà “prima della fine dell’anno”, cioè prima dell’insediamento del nuovo Congresso a maggioranza repubblicana.
L’annuncio di Obama, comunque, sarà una dichiarazione di guerra al Congresso, ed una doccia fredda sulla possibilità di trovare un modus operandi bipartisan tra Casa Bianca e Congresso, che potrà avere da subito effetti negativi sulle audizioni al Senato per la conferma di Loretta Lynch, il nuovo segretario alla Giustizia. Senza contare poi la battaglia per l’approvazione del budget che, come minaccia il leader del Tea Party al Senato Ted Cruz, potrebbe essere bloccato a meno che non contenga misure tese ad impedire al presidente di applicare quella che definisce una vera e propria ‘sanatoria esecutiva’.