Home Nazionale Ocse: Italia unica, anche lì cominciano a ‘gufare’?

Ocse: Italia unica, anche lì cominciano a ‘gufare’?

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Roma, 15 set. (Adnkronos) – “Recessione per il 2014. Stagnazione per il 2015. Dopo il famigerato spread, gli italiani stanno loro malgrado cominciando a prendere familiarità con altri due termini economici che nella loro asetticità significano una cosa ben chiara: il Paese è bloccato, la disoccupazione non diminuisce, i salari non crescono, i nostri ragazzi non trovano un futuro per le loro legittime aspirazioni”. E’ quanto si legge nell’editoriale pubblicato sul sito di Italia Unica, il movimento di Corrado Passera.
“Stavolta -prosegue il commento- la fotografia del dissesto la scatta l’Ocse. Il Pil quest’anno segnerà una flessione dello 0,4%: quasi un punto in meno delle ottimistiche previsioni del ministero dell’Economia che invece per l’anno in corso prevedevano un +0,5 %. Per l’anno prossimo, continua la nota, la previsione è di un misero +0,1, che appunto significa blocco totale. Il quadro, se possibile, è reso ancora più fosco dal raffronto con gli altri Paesi dalla Ue e con quelli più industrializzati, considerato infatti che siamo costretti ad indossare la non certo lusinghiera maglia nera. In altre parole siamo gli ultimi in questa speciale classifica che non vedono rischiararsi l’orizzonte per una possibile ripresa. Eppure potremmo ancora farcela”.
Se ci fosse lo scatto giusto -si legge ancozra nella nota- se il governo Renzi abbandonasse le battute e la rincorsa al facile consenso per concentrarsi sulle misure da adottare, quelle che Italia Unica va ripetendo da mesi e offre come contributo alla discussione. Invece niente, il premier si compiace ‘di quello che ha fatto’. Per mitigare la desolante raffica di indicatori negativi rimane solo un sospetto: che cioè Renzi annoveri anche l’Ocse nella categoria dei gufi che remano contro e che tanto piacciono al capo ornitologo di palazzo Chigi. Se fosse così -è la conclusione- perché non togliersi lo sfizio e andare direttamente da loro a chiederglielo?”.