Roma, 23 set. (Adnkronos) – Riflettori sempre puntati sulle nomine per Consulta e Csm, che ancora mancano all’appello. Oggi il Parlamento torna a riunirsi in seduta Comune per la quattordicesima volta, ma anche questo voto non potrebbe bastare e si profila un’ennesimo rinvio. Dentro Forza Italia e nel Pd c’è pessimismo e, pallottoliere alla mano, difficilmente passerà indenne il tandem Luciano Violante- Donato Bruno. Il week end, raccontano, non sarebbe servito a sbloccare lo stallo e i due candidati rischiano prendere ancora meno preferenze rispetto alle precedenti votazioni. Per questo, continuano a circolare i possibili ‘sostituti’: Augusto Barbera (il favorito) e Stefano Ceccanti per il Pd, mentre all’interno di Fi si fa il nome, ma con poca convinzione di Maurizio Paniz e Giovanni Guzzetta.
Da Arcore non sarebbe arrivato alcuna indicazione di cambiare cavallo, ma in tanti scommettono che qualche nome nuovo alla fine uscirà dal cilindro di Silvio Berlusconi e prevale la consegna del silenzio per evitare di bruciare il vero candidato. Ad affossare la coppia Violante-Bruno sarebbero ancora una volta le fronde interne ai Dem e al partito azzurro, dove prevalgono veti incrociati e vecchi rancori. Le trattative, dunque, si sarebbero di nuovo arenate, anche perchè resterebbero le incognite Ncd Lega e Sel.
Matteo Renzi è negli States e oggi, a New York, prenderà parte al vertice Onu sui cambiamenti climatici. Anche se in trasferta d’oltreoceano, il premier è sempre alle prese con la riforma del lavoro. ”Serve una rivoluzione sistematica”, avverte il presidente del Consiglio, che può contare sull’endorsement del capo dello Stato, Giorgio Napolitano: ”Basta con i conservatorismi”. La battaglia sul Jobs Act si prepara alla prova dell’aula del Senato, dove domani inizierà la discussione generale. Oggi scade il termine per presentare gli emendamenti, si attendono quelli della minoranza del Pd. Silvio Berlusconi è atteso a Roma all’ora di pranzo e alle 16 vedrà i coordinatori regionali dei Club Forza Silvio di Marcello Fiori per discutere di strategie politiche.