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Giudici ammettono nuovi elementi di prove, prossima udienza il 24 novembre
Milano, – Le dichiarazioni di alcuni testimoni relative alle biciclette in possesso di Alberto Stasi, l’acquisizione fotografica della bici che si trova nell’abitazione della famiglia nella località ligure di Spotorno, la foto di classe dell’ex liceale e i documenti relativi all’acquisto di alcune scarpe. Il processo sull’omicidio di Chiara Poggi riparte da acquisizioni aggiuntive e da una nuova bicicletta che potrebbe complicare un ‘rebus’ che dal 13 agosto 2007, e dopo tre gradi di giudizio, non ha ancora un colpevole.
Venti in particolare le dichiarazioni acquisite sulla bici, il mezzo con cui secondo l’accusa Alberto sarebbe fuggito dopo aver ucciso l’allora fidanzata; acquisita una consulenza informatica e anche una foto della classe V sezione B entra nel processo. Chiesta dalla difesa dell’imputato, l’immagine dovrebbe dimostrare che Alberto calzava una scarpa Adidas taglia 44 e mezzo, un modello che compare anche tra le calzature consegnate, tra le altre numero 42, dopo il delitto avvenuto nella villetta di via Pascoli. Dunque Alberto, secondo i suoi legali, non ha mai mentito.
Tutti dettagli su cui i giudici dovranno decidere per arrivare a capire se l’imputato ha raccontato la verità, ossia di essere entrato in casa Poggi e di aver scoperto il corpo senza vita di Chiara riuscendo a non sporcarsi le scarpe calpestando il pavimento sporco di sangue. Nella prossima udienza prenderà la parola il pg Laura Barbaini, poi sarà la volta della parte civile (udienza del 27 novembre) e della difesa (3 dicembre) prima delle eventuali repliche e della sentenza in calendario per il prossimo 17 dicembre.