Roma, 9 ott. (Adnkronos) – La delega sulla riforma della pubblica amministrazione è ” coraggiosa e condivisibile” tuttavia in alcuni capitoli andrebbe ”meglio calibrata”, perchè pecca di ”genericità”. Secondo il presidente della Corte dei conti, Raffaele Squitieri, in particolare andrebbero riviste le deleghe sulla dirigenza pubblica e sulle società partecipate. Nel corso di un’audizione in commissione Affari costituzionali al Senato la magistratura contabile osserva che la delega per il riordino della disciplina delle partecipazioni azionarie ”appaiono molto ampi ed non facilmente delimitabili”.
Il settore, osserva la Corte dei conti, ”necessita certamente di una disciplina organica, meno frammentaria e più semplice di quella attualmente in vigore”. Ma la delega dovrebbe essere ”ragionevolmente estesa a tutto il complesso mondo delle interessenze patrimoniali detenute dalle amministrazioni pubbliche, senza essere a priori limitata al sottoinsieme costituito dalle società per azioni”.
Una manovra, questa, attuata per portare fuori dal bilancio dell’amministrazione di riferimento ”parti più o meno significative dei costi”, svincolando la gestione dagli obblighi di contenimento della spesa. Andrebbe inoltre fatta una distinzione tra tipi di soggetti partecipati ”in relazione alle attività svolte e agli interessi pubblici di riferimento, con individuazione della relativa disciplina, stabilendo il relazione al tipo di società, la portata delle deroghe rispetto alla disciplina privatistica”.