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Papa: non c’è futuro senza incontro tra le generazioni

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Città del Vaticano, 28 set.(AdnKronos) – Non c’è futuro senza incontro tra le generazioni. Il Papa presiede in piazza San Pietro la messa per anziani e nonni, provenienti da ogni parte del mondo, che prendono parte all’incontro ‘La benedizione della lunga vita” promosso dal Pontificio Consiglio per la Famiglia. Con il Papa ci sono anche cento sacerdoti anziani. Francesco, commentando il Vangelo del giorno, mette in guardia le giovani generazioni che, “per complesse ragioni storiche e culturali, talvolta vivono in modo più forte il bisogno di rendersi autonomi dai genitori, quasi di ‘liberarsi’ del retaggio della generazione precedente. E’ come un momento di adolescenza ribelle”. Attenzione, però, è l’avvertimento del Pontefice: “se poi non viene recuperato l’incontro, se non si ritrova un equilibrio nuovo, fecondo tra le generazioni, quello che ne deriva è un grave impoverimento per il popolo, e la libertà che predomina nella società è una libertà falsa, che quasi sempre si trasforma in autoritarismo”.
“Il Vangelo che abbiamo ascoltato, oggi lo accogliamo come Vangelo dell’incontro tra i giovani e gli anziani: un incontro pieno di gioia, pieno di fede e pieno di speranza – evidenzia Bergoglio -. Maria è giovane, molto giovane. Elisabetta è anziana, ma in lei si è manifestata la misericordia di Dio e da sei mesi, con il marito Zaccaria, è in attesa di un figlio. Maria, anche in questa circostanza, ci mostra la via: andare a incontrare l’anziana parente, stare con lei, certo per aiutarla, ma anche e soprattutto per imparare da lei, che è anziana, una saggezza di vita”.
Da qui il monito del Papa: ” non c’è futuro per il popolo senza questo incontro tra le generazioni, senza che i figli ricevano con riconoscenza il testimone della vita dalle mani dei genitori. E dentro questa riconoscenza per chi ti ha trasmesso la vita, c’è anche la riconoscenza per il Padre che è nei cieli”. Ricorda Bergoglio che “Gesù non ha abolito la legge della famiglia e del passaggio tra generazioni, ma l’ha portata a compimento. Il Signore ha formato una nuova famiglia, nella quale sui legami di sangue prevale la relazione con Lui e il fare la volontà di Dio Padre. Ma l’amore per Gesù e per il Padre porta a compimento l’amore per i genitori, per i fratelli, per i nonni, rinnova le relazioni familiari con la linfa del Vangelo e dello Spirito Santo. E così san Paolo raccomanda a Timoteo, che è Pastore e quindi padre della comunità, di avere rispetto per gli anziani e i familiari, ed esorta a farlo con atteggiamento filiale”.
Il Papa dedica la sua riflessione alla “saggezza di Elisabetta e Zaccaria” che, come dice “non erano esperti di maternità e paternità, perché per loro era la prima gravidanza, ma erano esperti della fede, esperti di Dio, esperti di quella speranza che viene da lui: è di questo che il mondo ha bisogno, in ogni tempo. Maria ha saputo ascoltare quei genitori anziani e pieni di stupore, ha fatto tesoro della loro saggezza, e questa è stata preziosa per lei, nel suo cammino di donna, di sposa, di mamma. Così la Vergine Maria ci mostra la via: la via dell’incontro tra i giovani e gli anziani. Il futuro di un popolo suppone necessariamente questo incontro: i giovani danno la forza per far camminare il popolo e gli anziani irrobustiscono questa forza con la memoria e la saggezza popolare”.