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Porti: Filt-Cgil, venerdì iniziative per riforma e legge

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Roma, 17 dic.(AdnKronos) – Giornata nazionale di informazione e di assemblee nei porti italiani, venerdì prossimo, 19 dicembre, sui temi del cambiamento del settore portuale, dello sviluppo possibile e della tutela del lavoro. Ad organizzarla la Filt Cgil nazionale alla luce dell’evoluzione normativa del settore portuale e logistico, avviata con la conversione in legge del cosiddetto Sblocca Italia e dell’istituzione al Ministero dei Trasporti del Comitato Scientifico Porti e Logistica, sottolineando che “mentre il Governo ha deciso di non avvalersi dell’opinione del mondo del lavoro nel Comitato, istituito presso il Ministero dei Trasporti, al sindacato spetta di sensibilizzare i lavoratori, non a difesa di questa o quella lobby, non a difesa di questa o quella soluzione amministrativa, ma a difesa del lavoro ritenuto parte secondaria del necessario processo di riforma del settore”.
Molti gli appuntamenti nei porti italiani all’insegna dello slogan ‘Sblocchiamo i porti, tuteliamo il lavoro’. Tra i principali, a Venezia Assemblea dalle 8 alle 10 presso la Sala Chiamata della Compagnia dei Lavoratori Portuali alla presenza di Maurizio Colombai della Filt nazionale e del senatore Felice Casson; a Genova dalle 9.30 presso Palazzo San Giorgio riunione dei delegati Filt del Porto alla presenza del Segretario Generale Filt Genova Giacomo Santoro e del Segretario Generale Camera del Lavoro Metropolitana Ivano Bosco; a Livorno presso la Fondazione Lem dalle 14.30 iniziativa sui porti della Toscana alla presenza delle Autorità Portuali di Livorno e di Marina di Carrara, delle istituzioni locali e regionali e delle associazioni d’impresa; a Napoli dalle 10 alle 12 assemblea nella sede del Cral dell’Autorità Portuale. Iniziative anche a La Spezia, a Savona, ad Ancona, a Ravenna (per tutta la settimana), a Gioia Tauro (nella giornata di domani) ed a Cagliari.
Secondo la Filt “per i porti è necessaria una riforma delle attuali norme ma serve un insieme di regole e non un far west dove frammentazione e precarietà divengano base delle attività se non della concorrenza tra operatori o peggio tra sistemi portuali. Se il percorso – sostiene infine la Filt – è quello che porta dalla legge al Comitato ad un successivo decreto legge, senza mai un confronto con il sindacato ci sarà la nostra aperta contrarietà”.