Home In Evidenza Presto i lavori per il nuovo centro oncologico: in questi giorni si trasferiscono le attività presenti al quarto piano, primo settore del San Donato

Presto i lavori per il nuovo centro oncologico: in questi giorni si trasferiscono le attività presenti al quarto piano, primo settore del San Donato

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Presto i lavori per il nuovo centro oncologico: in questi giorni si trasferiscono le attività presenti al quarto piano, primo settore del San Donato
Centro Oncologico - Calcit

Il reparto avrà una dimensione doppia rispetto alla attuale. E nella palazzina spazi per gli altri servizi e la nascita dell’Hospice

AREZZO – Una ad una tutte le attività che occupano il primo settore del quattro piano dell’ospedale San Donato di Arezzo, si stanno trasferendo in altre aree dello stabilimento.

Una operazione propedeutica per l’avvio dei lavori del nuovo centro oncologico che fra pochi mesi lascerà la storica palazzina realizzata a suo tempo dal Calcit.

Hanno già liberato nei giorni scorsi i locali occupati gli uffici amministrativi della Libera professione, dell’ufficio trasporti e della assistenza ai pazienti in dimissione tra ospedale e territorio. Da lunedì prenderanno il via i trasferimenti della dermatologia (che andrà al terzo piano, terzo settore), della Terapia fotodinamica e della terapia antalgica che andranno nell’area del poliambamulatorio chirurgico  stanza 12/a. Subito dopo sarà la volta degli uffici della assistenza dei pazienti in continuità ospedale-territorio.

Gianfranco Barulli
Gianfranco Barulli

I LAVORI DEL NUOVO CENTRO INIZIANO A SETTEMBRE

Ormai in dirittura d’arrivo tutte le procedure di assegnazione dell’appalto, entro la fine di settembre dovrebbero prendere il via i lavori nell’area di 1.200 metri quadrati interessata dalla ristrutturazione (costo previsto 850.000 euro), che sarà interamente dedicata alla zona visita e terapia.

La ristrutturazione è volta a creare due percorsi separati per gli utenti, tramite i due corridoi principali: quello esterno riservato ai pazienti in trattamento, preceduto da uno spazio per la vestizione e da un controllo accessi, e quello interno dedicato agli ambulatori e agli studi medici.

Il reparto sarà caratterizzato dalla presenza di un ampio spazio reception e attesa (per i pazienti in trattamento), da una distinta sala di attesa per il percorso ambulatoriale e da un’ampia zona per trattamenti chemioterapici su poltrone posta all’altra estremità del reparto, sul lato “pazienti in trattamento”.

Verranno destinati cinque locali di preesistenti degenze al day hospital e saranno realizzati complessivamente 7 ambulatori e 3 sale visita.

È prevista la realizzazione di specifici locali destinati a segreteria scientifica, archivio, sala riunioni-biblioteca, primario e segreteria amministrativa.

Sono stati destinati a studi medici tre locali in corrispondenza dell’uscita di emergenza verso la prima scala antincendio.

Ci saranno spazi destinati a tutti gli altri locali di servizio necessari e previsti dalla normativa di accreditamento. Tutta la ristrutturazione adeguerà alle normative vigenti in materia di sicurezza antincendio, igiene e accreditamento sanitario.

Particolare attenzione è prevista per il fattore “Umanizzazione degli ambienti”, inserendo sistemi che rendano la permanenza del paziente meno stressante (ad esempio sistemi di illuminazione autoadattanti alle condizioni atmosferiche esterne nelle sale di attesa e trattamento) e sistemi di indicazione luminosa colorata che differenzino i due percorsi principali di utenza sopra descritti.

 

LE RAGIONI DI QUESTA SCELTA

Una crescita esponenziale e continua di pazienti. In quattro anni sia per day hospital che per gli ambulatori dell’oncologia del San Donato, le richieste hanno fatto registrare un aumento vertiginoso. Sono state attivate moltissime sperimentazioni cliniche e la stessa capacità di attrazione della oncologia, collegata con le altre branche coinvolte nella cura delle neoplasie, ha fatto diventare gli spazi occupati nella storica palazzina del Calcit del tutto insufficienti.

Impossibile trovare soluzioni idonee all’interno dello stesso edificio che ospita anche la senologia e altri servizi. I 600 metri attuali andavano fortemente incrementati. La soluzione è stata individuata con il trasferimento della oncologia medica dentro l’ospedale San Donato, mettendo anche più a contatto questa specialistica con gli altri reparti ospedalieri.

Una soluzione studiata sul piano tecnico e  proposta al Calcit, che alla palazzina isolata dal San Donato aveva destinato molti fondi con una precisa finalità: la lotta ai tumori. Con questa operazione si otterrano altri risultati, quali l’aumento degli spazi per la senologia, l’aumento degli spazi per il servizio Scudo e la realizzazione di un Hospice, oggi assente ad Arezzo.

 

ANCHE AREZZO AVRA’ IL SUO HOSPICE

Ospedale San Donato
Ospedale San Donato

Una volta terminati i lavori del nuovo centro oncologico al quarto piano del San Donato, ed effettuato il trasferimento dalla vecchia sede, si metterà mano alla ristrutturazione e riorganizzazione dei servizi esistenti e di quelli nuovi all’interno della palazzina Calcit.

Nella struttura troverà collocazione l’Hospice, adesso assente ad Arezzo. In Toscana ce ne sono 16. Vi troveranno ospitalità in un ambiente sereno e confortevoli pazienti con problematiche e patologie di varia natura. Non solo coloro che affetti da una patologia cronica evolutiva per i quali i trattamenti specifici non sono più indicati e prossimi alla fine della vita, ma anche pazienti in dimissione che non possono essere seguiti adeguatamente al domicilio per le ragioni più diverse.

Nella gestione saranno coinvolti Asl, cooperazione sociale, associazioni di volontariato ed enti locali che configurano un sistema nel quale la persona malata e la sua famiglia possono essere guidati e coadiuvati nel percorso assistenziale tra il proprio domicilio (sede d’intervento privilegiata e preferita nel 75 – 85% dei casi) e le strutture di degenza specificatamente dedicate al ricovero – soggiorno, sia parziale che temporaneo o definitivo.

L’hospice costituirà un’alternativa alla casa quando questa non è, temporaneamente o definitivamente, idonea ad accogliere la persona malata, e permetterà di proseguire le cure in un ambiente protetto, con trattamento assistenziale continuativo nelle 24 ore.

Negli oltre seicento metri disponibili della vecchia palazzina, al piano terra ci sarà la parte relativa all’accoglienza dei degenti e dei familiari, e la parte che accoglie lo SCUDO.

Al primo piano saranno collocate 6 stanze di degenza di dimensioni tali da consentire la permanenza diurna e notturna di un accompagnatore, un tavolo per consumare i pasti, una poltrona relax e i servizi igienici. Le camere saranno dotate di angolo cottura con frigo ed attrezzature per la preparazione delle bevande calde e di qualche alimento in completa autonomia.

Oltre a queste ci saranno  una cucina-tisaneria; depositi biancheria, attrezzature, carrozzine, materiali di consumo e farmacia; servizi igienici per il personale; stanza infermieri; ambulatorio medicheria e attrezzature per terapie antalgiche e prestazioni ambulatoriali; soggiorno polivalente; locale per il medico di turno e per i colloqui con il personale (psicologo, assistente sociale ecc.) e per il responsabile dell’hospice e delle cure palliative aziendali; coordinatore infermieristico; medico di turno dell’hospice; servizi igienici. In corso la definizione del progetto con la valutazione degli eventuali spazi per luogo di culto, locale dolenti, magazzino farmaci e attese pazienti.

Nella struttura resterà operante la senologia alla quale saranno destinati ulteriori spai rispetto agli attuali.

Il costo complessivo previsto è di 700.000,00 euro.