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“Qui Gela”, la mafia raccontata alle scuole di Arezzo

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“Qui Gela”, la mafia raccontata alle scuole di Arezzo
Sos Cabaret - catania

Gli studenti delle medie e delle superiori vivranno al teatro Pietro Aretino le contraddizioni della Sicilia. Dal 19 al 21 gennaio, uno spettacolo e un laboratorio con Samuele Boncompagni e William Catania

AREZZO – La mafia raccontata dagli occhi di un ragazzo siciliano. Dopo il tutto esaurito registrato martedì 2 dicembre al teatro Rosini di Lucignano, lo spettacolo “Qui Gela. Andata e Ritorno” fa tappa anche ad Arezzo con una rassegna rivolta alle scuole superiori e medie, tutta incentrata sui temi della mafia e della legalità. Promosso con il patrocinio dell’assessorato alle politiche giovanili del Comune di Arezzo, il progetto sarà ospitato dal teatro Pietro Aretino di via Bicchieraia e si svilupperà attraverso una serie di iniziative organizzate dall’associazione Noidellescarpediverse a cavallo tra lunedì 19 e mercoledì 21 gennaio.

Ogni mattina sarà proposto un doppio appuntamento alle 9.00 e alle 11.00 in cui gli studenti potranno prima assistere alla messa in scena di “Qui Gela” e poi partecipare ad un laboratorio di riflessione e approfondimento sui temi trattati dallo spettacolo. «Si tratta di un progetto – spiega Samuele Boncompagni dei Noidellescarpediverse, – che permetterà agli insegnanti e agli alunni di parlare di legalità e di fare educazione civica riflettendo sulle contraddizioni dell’Italia e, più nello specifico, della Sicilia». “Qui Gela”, interpretato dall’attore siciliano William Catania su testo e regia di Boncompagni, gode del sostegno della Scuola di Formazione Politica Antonino Caponnetto e racconta i paradossi di Gela, città siciliana divisa tra splendori e miserie. Lo spettacolo ripercorre il viaggio di un uomo che, di ritorno verso Gela, la città dove è nato e cresciuto, rivive i ricordi della sua adolescenza quando, alla fine degli anni ’80, era un ragazzo che giocava innocentemente con i suoi amici mentre a pochi metri da lui si verificano episodi di criminalità sempre più quotidiani.

Episodi che stavano trasformando una città di cultura e letteratura nota per aver accolto Eschilo, uno dei più grandi autori tragici dell’antica Grecia, nel teatro di una sanguinaria guerra tra Cosa Nostra e la Stidda. «Interpreteremo il tragico in una chiave moderna e attuale – continua Boncompagni, – con una storia incredibile che ben si adatta al percorso scolastico di superiori e medie». Al termine dello spettacolo si terrà poi un laboratorio che permetterà di analizzare la rappresentazione e di confrontarsi sui suoi aspetti principali, partendo dalle parole contenute in alcuni libri come il “Manifesto dell’antimafia” di Nando dalla Chiesa. Per permettere ad ogni alunno di vivere questi momenti con consapevolezza e adeguata preparazione, ogni professore che aderirà al progetto riceverà una scheda dello spettacolo e alcuni testi di riferimento su cui lavorare in classe. Per ulteriori informazioni o per iscrizioni è possibile scrivere a [email protected] o contattare Boncompagni al 338/900.17.799.