Roma, 16 set. (AdnKronos Salute) – Il cervello è in grado di compensare alcuni dei primi cambiamenti osservati quando viene attaccato dall’Alzheimer. E’ quanto stabilito da uno studio dell’Università della California pubblicatato su ‘Nature Neuroscience’. Secondo gli scienziati il cervello ha una capacità di adattarsi e reagire, anche potenziando l’attività dei nervi, a eventuali danni precoci causati dall’accumulo della proteina beta-amiloide, il primo segnale dell’insorgenza della malattia neurodegenerativa.
Lo studio ha coinvolto 71 adulti senza segni di declino mentale. In seguito le risonanze magnetiche hanno mostrato che 16 partecipanti più anziani avevano già dei depositi della proteina beta-amiloide. A tutti gli arruolati è stato chiesto di memorizzare una serie di immagini mentre veniva monitorata l’attività celebrale. Entrambi i gruppi hanno ricordato l’immagine, ma i partecipanti con un maggiore accumulo della proteina amiloide hanno dimostrato una maggiore attività cerebrale nel ricordare nel dettaglio le figure.