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Salute: lo studio, Google Glass possono ostruire in parte la visione periferica

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Roma, 4 nov. (AdnKronos Salute) (Embargo alle 22.00) – Non c’è pace per i Google Glass. Gli occhiali hi-tech alla ‘Minority Report’, protagonisti qualche settimana fa di un caso di dipendenza negli Usa, questa volta finiscono su ‘Jama’: secondo un piccolo studio – condotto su solo tre soggetti – il device può creare una parziale ostruzione della visione periferica.
L’interesse per questo tipo di dispositivi è in aumento, ma il loro effetto sulla vista è in gran parte sconosciuto. Il campo visivo periferico è essenziale per attività quotidiane come la guida, la sicurezza dei pedoni e lo sport. Anche le montature degli occhiali convenzionali possono ridurre il campo visivo, a volte causando punti ciechi assoluti. Ma questi dispositivi hanno in genere montature più pronunciate, spiegano i ricercatori diretti da Tsontcho Ianchulev, dell’University of California a San Francisco, che hanno confrontato le prestazioni con o senza occhiali in test sul campo visivo, paragonando anche le versioni hi-tech e quelle tradizionali, per quantificarne l’effetto sulla funzione visiva.
Tre individui sani, senza difetti della vista, sono stati sottoposti a una serie di prove. I partecipanti hanno utilizzato un dispositivo indossabile (Google Glass), seguendo le istruzioni del produttore, per un periodo di 60 minuti. Sono stati eseguiti degli esami prima e dopo l’uso.
Inoltre, per valutare in che modo i dispositivi vengono indossati dai consumatori, i ricercatori hanno analizzato anche delle fotografie prese da internet di persone con i Google Glass, per valutare la posizione della pupilla. I test del campo visivo dimostrato l’esistenza di punti ciechi significativi in tutti i partecipanti mentre indossavano gli occhiali hi-tech, con un’ostruzione clinicamente significativa del campo visivo nel quadrante in alto a destra. Problemi, riferiscono gli autori, indotti solo dalla montatura e non dal software.
Un’analisi di 132 immagini ha indicato poi che molte persone indossano il device vicino o sopra l’asse pupillare (una linea perpendicolare alla superficie della cornea, che passa per il centro della pupilla), cosa che potrebbe indurre ‘punti ciechi’, notano gli autori. Lo studio comunque, ammettono gli autori, è limitato dal numero ristretto di partecipanti, ed è necessario un campione più ampio per “comprendere gli effetti di questi dispositivi sulla funzione visiva, in particolare dal momento che il loro utilizzo diventa sempre più comune”, concludono.