(AdnKronos) – (Adnkronos) – L’attrezzatura, finanziata con mezzi propri, è costata 315.550 euro e consente all’operatore il controllo in tempo reale della strumentazione endoscopica e dei presidi con essa utilizzati. Inoltre, permette di valutare l’esatta posizione dei calcoli, le loro dimensioni e l’efficacia del trattamento.
“Attraverso queste procedure quindi si trattano malattie tumorali e malattie non tumorali – aggiunge il primario Lucio Laurini – L’evoluzione di tali apparecchiature permette visioni sempre più fini. Per tale motivo il reparto di Urologia di Camposampiero che utilizza tali metodiche si è sempre mantenuto all’avanguardia acquisendo le apparecchiature radiologiche più innovative. Di ciò ovviamente bisogna ringraziare la direzione dell’ospedale che è sempre stata sensibile nel rinnovare la tecnologia. Dopo il primo letto Urobedalix della ditta Siemens introdotto nel lontano 1984 ancora come prototipo ed usato fino a poco tempo fa, ecco ora l’introduzione del primo letto uroradiologico con tecnologia digitale installato in Italia che garantisce la visualizzazione dell’intero “albero” urinario (reni, ureteri, vescica ed uretra) in un’unica esposizione radiologica. Questo permette di evitare degli spostamenti del paziente, diminuisce le dosi di esposizione e, inoltre, fornisce delle immagini ad altissima definizione”.