Città del Vaticano, 5 ott. (AdnKronos) – ”In questo momento la famiglia siriana è l’icona del dolore di tutte le famiglie provate da guerre e conflitti. Sono ai piedi della Croce, con le mani aperte. I primi rifugiati della storia cristiana furono Gesù, Giuseppe e Maria, costretti a fuggire. Ora vengono le famiglie siriane: il Sinodo dei Vescovi dedichi solidarietà e attenzione particolare a queste famiglie”. Lo dice all’Adnkronos l’arcivescovo Mario Zenari, nunzio a Damasco.
”Il Sinodo -sottolinea- ha uno sguardo su tutto il mondo. Ci sono tanti problemi per le famiglie, in Occidente come in altri Continenti. Ma -è l’appello del nunzio a Damasco- non vengano dimenticate le famiglie siriane e quelle provate dai conflitti della guerra”. ”Questa mattina -spiega mons. Zenari- mentre si apriva il Sinodo pensavo a tutte le famiglie siriane -cristiane, musulmane, druse o curde- migliaia soffrono per questo conflitto nel quale hanno perso genitori o figli, tanti sono sfollati, più di tre milioni rifugiati nei paesi vicini”.
L’arcivescovo dà anche i numeri di questa tragedia: ”Secondo uno studio di un istituto che si occupa di rifugiati nel mondo -dice- in media ogni 60 secondi una famiglia siriana deve lasciare la propria abitazione”.
”Sono presenti al Sinodo patriarchi e vescovi del Medio Oriente -ricorda il nunzio a Damasco- sono sicuro che porteranno il dramma di queste famiglia alla considerazione degli altri padri sinodali”.
”C’è un aiuto umanitario che è necessario -rimarca Zenari- ma finché non si ferma il conflitto continueremo ad avere famiglie che soffrono ogni dolore”.