Home Nazionale Siria, si combatte ancora a Kobane. Attivisti: “Oltre 500 morti dall’assalto dei jihadisti”

Siria, si combatte ancora a Kobane. Attivisti: “Oltre 500 morti dall’assalto dei jihadisti”

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Londra, 11 ott. (AdnKronos/Aki) – Sono 554 le persone uccise a Kobane, città siriana a maggioranza curda vicina al confine turco, da quando lo Stato islamico (Is) ha lanciato l’attacco. Lo riferiscono da Londra gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani.
I jihadisti dell’Is sono entrati a Kobane lunedì scorso e da allora hanno conquistato il 40% della città. Strenua la resistenza dei guerriglieri curdi che stanno impedendo che la città cada nelle mani degli estremisti. Nella notte hanno respinto sette attacchi lanciati dallo Stato islamico. Ismat Hassan, presidente del Consiglio per la difesa di Kobane, ha detto all’agenzia di stampa curda Welati che i suoi uomini sono riusciti sabato mattina a sventare due attentati kamikaze da parte dell’Is vicino al centro della città.
I raid della coalizione internazionale sono invece concentrati nella zona meridionale della città per tentare di interrompere i rifornimenti ai jihadisti.
”L’attacco dell’Is è violento e privo di valori umani”, ha detto Xalid Berkal, consigliere comunale di Kobane, al sito di informazione di Rudaw. ”Stanno distruggendo interi quartieri con carri armati e artiglieria”, ha aggiunto l’esponente curdo. Berkal ha quindi spiegato che circa 13mila civili sono ancora intrappolati a Kobane e temono un “massacro” da parte dello Stato islamico se la città dovesse cadere sotto il loro controllo. ”I recenti raid aerei hanno avuto un grande impatto”, ha detto Berkal riferendosi agli attacchi lanciati dalla coalizione internazionale a guida Usa, ”ma non hanno fermato l’invasione di Kobane da parte dell’Is”.
L’Unhcr, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati, ha stimato che 172mila curdi siriani sono fuggiti in Turchia dopo l’assalto lanciato dall’Is contro Kobane. Molti si sono diretti in Kurdistan, spesso lungo i fiumi o pagando 250 dollari ai contrabbandieri per varcare il confine a Silopi.