Il dramma si svolge nella Locanda d’Aboca: una casa di campagna ristrutturata alla buona, a circa quindici minuti di macchina da Sansepolcro, nella frazione di Aboca. Qui Vera e Nando Baglioni, una madre vedova e suo figlio, iniziano la loro attività di albergatori inesperti, ma il tempo sicuramente non li aiuta, è in corso infatti una bruttissima bufera di neve. La sera stessa la radio trasmette la notizia di un omicidio avvenuto al Borgo, in Via Agio Torto: vittima un’anziana donna originaria delle Cortine, località non troppo distante da lì. Nel frattempo alla locanda arrivano strani clienti, ognuno dei quali sembra avere qualcosa da nascondere. La locanda resta isolata, a causa della tormenta, quando giunge l’appuntato Mercati, del comando dei carabinieri di Sansepolcro, in missione per proteggere ospiti ed albergatori da un oscuro assassino psicopatico…

La drammaturgia del testo è la realizzazione di un desiderio tanto a lungo sospirato da sembrare ancora impossibile poterlo vedere oggi rappresentato sulla scena. La storia è improntata sulle opere della grande Agatha Christie, sebbene molti personaggi abbiano preso vita osservando le caratteristiche della gente del Borgo, mentre uno è nato come un omaggio alla grande Anna Marchesini. Il risultato è un lavoro molto diverso da quelli a cui il pubblico è abituato, ma non per questo di minor difficoltà interpretativa o di minor impatto scenico. Il linguaggio è il vernacolo biturgense fine anni ’60, così come i costumi, le acconciature e il modo di comunicare, mentre lo spirito che anima la rappresentazione è senza tempo, proprio come i romanzi a cui è ispirato e che il pubblico più attento sicuramente saprà riconoscere.

Sabato 15 novembre 2014 – ore 21.30
Teatro Popolare di Sansepolcro (Ar)
Stète a chèsa ch’è meglio! di Franca Neri – consulenza linguistica di Giuliana Del Barna
regia di Caterina CasiniLuca Brozzo