Home Attualità Economia Ecco la Tasi: la nuova imposta comunale sull’abitazione principale

Ecco la Tasi: la nuova imposta comunale sull’abitazione principale

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Importanti pratiche di carattere fiscale approvate dal Consiglio Comunale. Il quadro generale è fissato nel regolamento per l’applicazione dell’imposta unica comunale, la Iuc. Questa imposta ha tre componenti: Tari, Tasi e Imu. Per l’Imu esiste uno specifico regolamento, la scelta del Consiglio Comunale era incentrata quindi su Tari e Tasi. La Tari, la cosiddetta tassa sui rifiuti, riprende in sostanza la vecchia Tares negli aspetti essenziali: la distinzione tra quota fissa e quota variabile, tra utenze domestiche e non domestiche, le riduzioni per la raccolta differenziata, le tre rate il 30 aprile, 31 luglio e 30 novembre, ferma restando la possibilità del pagamento in un unica soluzione entro il 16 giugno. Per il 2014, la data del 30 aprile è posticipata al 6 giugno. La gestione della Tari per il 2014 è stata affidata a Sei Toscana srl. Una scelta, dunque, per quest’anno con la possibilità di rivederla in futuro, 500.000 euro circa più Iva la cifra che la società incasserà.

La Tasi invece è la grande novità introdotta dalle recenti leggi di stabilità: è la tassa sui servizi indivisibili rispetto alla quale il requisito d’imposta è il possesso di immobili e fabbricati, anche l’abitazione principale. La base imponibile è il valore dell’immobile, praticamente la stessa dell’Imu, ridotta del 50% per i fabbricati di interesse storico, artistico o inabitabili. L’aliquota base è dell’1 per mille. È previsto che la somma delle aliquote Imu e Tasi non superi la misura massima dell’Imu al 31 dicembre 2013. La Tasi è auto-liquidata, le scadenze sono il 16 giugno e il 16 dicembre, possibile l’unica soluzione il 16 giugno.

Punto fondamentale del meccanismo costruito dall’amministrazione è stato non sovrapporre Tasi e Imu, articolando così le aliquote per evitare che sullo stesso fabbricato si paghi una doppia imposta. In pratica, sulla abitazione principale non grava l’Imu ma la Tasi, fissata al 3,3 per mille: il 2,5 per mille più 0,8 per mille che vale solo per il 2014 e che è funzionale a favorire una serie di detrazioni. Detrazioni diversificate in relazione alla rendita catastale dell’immobile, per dare progressività all’imposta: a rendite alte corrispondono detrazioni basse. Ecco le soglie: fino a 600 euro di rendita detrazione di 150 euro, da 600 a 750 detrazione di 100 euro, da 700 a 1000 detrazione di 50 euro, nessuna detrazione otre i 1000 euro. Detrazione ulteriore di 50 a euro per figlio fino a 26 anni di età.

Dal Pdl la critica di fondo è che si tratta di un ulteriore balzello imposto ai cittadini. La nuova  tassa intende coprire quello che garantiva negli anni scorsi l’Imu prima casa, 5.200.000 euro. Mette in difficoltà le amministrazioni ma soprattutto i contribuenti perché in pratica restano pochi giorni per calcolarla. La legge che istituisce la Tasi prevede che le amministrazioni mettano in condizione i contribuenti di usufruire di un bollettino precompilato. In realtà il regolamento comunale prevede, in contraddizione con la legge, che il cittadino deve ricorrere all’auto-liquidazione, quindi dovrà calcolarsela da sé. Oltre al balzello i cittadini pagheranno anche i soggetti che calcoleranno l’imposta. L’appello del Pdl è arrivare al bollettino precompilato e spostare per tutti al 16 dicembre il pagamento per il 2014 stabilendo aliquota “zero” per giugno. La rinuncia, sottolinea il gruppo temporanea, equivarrebbe a 2 milioni e mezzo di euro. Non si può poi sottacere la circostanza, per come è stata impostata la Tasi, che i servizi indivisibili, che sono rivolti a tutti i cittadini, sono sostenuti solo da una parte di essi cioè i proprietari di abitazione principale. In considerazione di tali assunti, la dichiarazione è stata di voto contrario.

Dal Pd è stato ricordato innanzitutto il lavoro svolto in commissione consiliare bilancio poi come la riflessione da fare sia capire qual è il male minore. L’obbligo che il Comune ha di pre-stampare e inviare i bollettini, in questa fase, a causa dei tempi molto stretti, il decreto attuativo della Tasi è del 6 maggio, è impossibile da ottemperare. Semmai è un intento lodevole da porsi come obiettivo, adesso possiamo vederlo come un disservizio, peraltro imputabile non all’ente locale ma a una normativa nazionale, tuttavia spostare l’intero gettito a dicembre non sarebbe utile, determinerebbe anticipazioni di tesoreria sulle quali il Comune pagherebbe poi gli interessi. Inoltre non dobbiamo dimenticare la possibilità del pagamento tramite modello F24 e che la divisione del tributo giugno-dicembre è un valore. La liquidità che immettiamo nel sistema economico comunale è utile per il pagamento delle ditte che lavorano per l’amministrazione per le quali un mese più o in meno fa la differenza.

L’appello del Pdl è stato fatto proprio dal Nuovo centro destra: sarà difficile calcolare e applicare l’imposta nei tempi previsti, dunque può esserci un introito inferiore per le casse comunali. Va seguita la strada che porta incontro alle attese dei cittadini, preoccuparsi del pagamento di qualche interesse su un mancato introito a giugno e non rendere invece il percorso razionale, è sbagliato. Dichiarazione di voto contrario.

Per il gruppo Idv la domanda è la seguente: era giusto applicare il massimo solo ai proprietari di abitazioni principali e non prevedere una qualche percentuale di Tasi per altri immobili? Sono state citate le case di cura, comunque qualche categoria catastale poteva essere individuata. Dichiarazione di voto contrario.

Progetto per Arezzo ha sottolineato che o la legge si rispetta sempre o non si rispetta. Il doppio binario del rispetto per una cosa, l’istituzione del tributo, e il mancato rispetto per l’altra, l’invio dei bollettini, non è ammesso. Non dimentichiamo che la mancata ottemperanza di questo obbligo potrebbe indurre qualcuno ad aprire contenziosi legali. Dichiarazione di voto contrario.

Anche Moderati e riformisti per Arezzo si è schierato con l’impostazione dei precedenti gruppi di opposizione rivendicando l’obbligo per l’ente di invio del bollettino. Il gruppo ha proposto un emendamento, insieme a Ncd, relativo alle quote che devono pagare inquilino e proprietario, facendo passare la quota dell’inquilino dal 10 al 30%, ma è stato respinto con 17 voti contrari, 12 favorevoli e 1 astenuti.

Per il Movimento 5 stelle l’obbligo di un regolamento viene dalla legislazione nazionale ma una riflessione sull’obbligo di rispettare i diritti dei cittadini va fatta, nell’ottica necessaria di semplificare le loro incombenze. Dichiarazione di voto contrario.

Il gruppo Popolari per Arezzo ha chiesto un maggior uso dello strumento informatico, per facilitare i cittadini. Ad esempio predisponendo bollettini pre-compilati per rendere più semplice il pagamento.

Dichiarazione di voto contrario da parte di Sinistra ecologia e libertà.

Il regolamento Iuc così come proposto dalla Giunta è stato approvato con 17 voti a favore, 12 contrari e 1 astenuto.

Discussione anche sulle aliquote e detrazioni specifiche della Tasi. Molti gli emendamenti. Per il Movimento 5 stelle, analizzando la Tasi c’è un convitato di pietra che è l’Imu, le cui aliquote mancano. Quindi occorre sforzarsi nel ragionamento se dobbiamo focalizzare l’attenzione sulla prima. La Tasi è pensata ad esempio per coprire i costi della manutenzioni di stabili comunali. Mi pare si possa dire che in una palestra ci vanno i proprietari e i non proprietari di immobili. Per non parlare delle strade o dei parchi: ci andiamo tutti. Siccome la Tasi grava adesso solo sui proprietari di immobili, pare logico estenderla a categorie catastali come case di cura e ospedali con fine di lucro (emendamento 1), istituti di credito, di cambio e assicurazioni (emendamento 2), uffici e studi privati (emendamento 3). Non importa che questi siano tutti soggetti costretti a versare l’Imu, se la Tasi è pensata per finanziare i servizi indivisibili, quindi di tutti, è logico che i più concorrano a versarla.

Emendamenti anche dal gruppo Pd: la questione è stata impostata con attenzione verso elementi di equità. Se non individuiamo la quota della nuova tassa sarà impossibile anche rivedere l’intero mix di componenti della Iuc. Oggi stiamo costruendo il pezzo di un percorso che vede tre imposte che vanno a comporne una per cui sarebbe necessario per ogni categoria di immobile l’indicazione della quota Tasi. Inoltre Tasi per abitazioni di lusso non costituenti abitazione principale (emendamento 4), alberghi e pensioni (emendamento 5).

Il gruppo Moderati per Arezzo ha ricordato che con la Tasi rientra dalla porta quello che era uscito dalla finestra, ovvero l’Imu sulla prima casa. A tutti gli effetti ci troviamo di fronte a una patrimoniale con la quale tentiamo di finanziare i servizi indivisibili. Da questo Tasi escludiamo gli inquilini di qualsiasi natura, non solo di appartamenti ma anche inquilini di immobili che si suppone possano avere disponibilità economica. La applichiamo poi sulla base delle previsioni di costi che l’amministrazione pensa di sostenere. È una elencazione però un po’ fredda, non è stata fatta una riflessione proprio sulle spese in sé che in teoria potrebbero essere anche ridotte.

L’Idv ha sostenuto che c’erano margini di aggiustamento, a vedere tutti gli emendamenti presentati, la pratica dunque meritava un’attenzione maggiore prima di arrivare in Consiglio Comunale. Un’amministrazione di centro-sinistra dovrebbe avere come principio cardine l’equità eppure non sembra un aspetto molto presente. Sui costi dei servizi ci sarebbe da ricordare un atto di indirizzo del Pd, presentato pochi anni fa dall’attuale assessore Barbara Bennati, che introduceva la famosa spending review che per adesso è stata applicata sul personale e non sui servizi. Non si può non citare la ditta che spedisce le contravvenzioni al codice della strada o le scale mobili ma in genere sembra emergere che nessuna spesa si possa toccare. Allora è facile dire: ecco i costi per i quali serve tot.

Un emendamento del Pdl ha riproposto l’impostazione di portare a “zero” tutte le aliquote in questa fase di introduzione della Tasi per permetterne la riscossione interamente a dicembre con annessa spedizione dei bollettini, proposta non demagogica ma strumento per ottemperare alle previsioni di legge (emendamento 6).

Approvato l’emendamento del Pd per Tasi ad abitazioni di lusso non costituenti abitazione principale (emendamento 4) con aliquota dello 0,8 per mille e gli emendamenti del Movimento 5 stelle per Tasi a case di cura e ospedali con fine di lucro (emendamento 1), istituti di credito, di cambio e assicurazioni (emendamento 2) con aliquota del 0,8 per mille.

Voto contrario del Pdl: gli emendamenti aumentano l’imposizione fiscale nel nostro territorio. Sorge una domanda: questi nuovi introiti a cosa verranno destinati? Con il tempo, in sede di bilancio lo scopriremo. Auspichiamo che questi ulteriori introiti vengano destinati a detrazioni per le fasce più deboli della popolazione. La delibera sulle aliquote così emendata è stata approvata con 17 voti favorevoli, 8 contrari e un astenuto.

 

Anche sull’affidamento della tassa sui rifiuti, la Tari, a Sei Toscana non sono mancati i rilievi, a cominciare dall’Idv e dagli oltre 500.000 che vengono pagati per affidare il servizio di riscossione. Un’ulteriore occasione persa per internalizzare il servizio stesso ricorrendo ad assunzioni temporanee o cercare qualche altro soggetto in grado di gestirlo. Certi Comuni lo hanno fatto con Poste Italiane.

Anche il Movimento 5 stelle ha rilevato tale aspetto chiedendo una gara a evidenza pubblica per scegliere il soggetto gestore del servizio. Solo così capiremo quali sono le condizioni di mercato per svolgerlo. La richiesta è stata di sospendere la pratica.

I Popolari per Arezzo hanno chiesto se è confermato il principio per il quale non ci sia utile per l’azienda dall’espletamento del servizio. Non traspare in effetti ogni considerazione tecnico-economica specifica. Infine è stato illustrato un atto di indirizzo firmato da tutti i gruppi: l’unione in questa fase delle società che hanno dato vita a Sei Toscana si è realizzata per raggiungere la riduzione delle tariffe ed economie di scala. In questo momento non paiono obiettivi raggiungibili. Si sta creando uno stato di sfiducia tra gli utenti verso Sei Toscana. Chiediamo che siano riconosciuti e premiati i Comuni più virtuosi, che non siano svantaggiati dalle scelte dell’autorità sui rifiuti e che il personale di Aisa ora in Sei Toscana non sia allontanato da Arezzo.

Bocciata la richiesta di sospensiva mentre sono stati approvati sia l’atto di indirizzo sia la delibera di affidamento della Tari a Sei Toscana.