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Valdarno, carrozzina per anziana, il ritardo frutto di errata comunicazione

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Valdarno, carrozzina per anziana, il ritardo frutto di errata comunicazione
Aggiornamento Coronavirus

Il percorso da seguire inserito in una circolare in arrivo a tutti i prescrittori. Su 17.000 gli ausili distribuiti ogni anno dalla Asl. Adesso si devono evitare anche i pochissimi casi “anomali”. Le scuse dell’Azienda alla signora di 94 anni.

“Per prima cosa le scuse. Non si deve aver paura ne vergogna di ammettere che un errore nostro può creare un disservizio ad un cittadino”. Sono le parole espresse dalla Asl8 ai familiari della signora di 94 anni che avevano chiesto per lei una carrozzina da deambulazione.

Così entro pochi giorni la signora sarà vista da uno specialista “appropriato” che valuterà la richiesta della carrozzina stessa.

Perché è accaduto tutto questo? E come evitare che il fatto si ripeta?

A dire il vero la Asl aveva già a suo tempo messo mano a questo problema. Deve essere comunque chiaro il quadro di riferimento. Ogni anno la Asl consegna 17.000 ausili tra ordinari e speciali in tempi medi da uno a 20 giorni.

Un lavoro immane, con percorsi, accessi e variabili di ogni natura e tipo. E in questa autentica montagna di risposte che la Asl fornisce, si verificano alcuni rarissimi casi in cui il sistema inciampa: l’impegno è di eliminare anche questo ultimo gradino. 

IL CASO SPECIFICO
Il caso balzato alla cronaca è sintomatico. I familiari parlano con il medico di famiglia chiedendo se è possibile avere una carrozzina per poter portare a passeggio la anziana madre. Il medico nel prescrivere la richiesta, suggerisce anche di far valutare lo stato generale della signora da un geriatra. La richiesta pertanto è di una “visita geriatrica per prescrizione di ausilio”. Avendo la signora una discreta condizione fisica, non viene segnalata alcuna urgenza. E così questa visita risulta preminente rispetto alla carrozzina da prescrivere e va iscritta in tempi di normale controllo. Purtroppo i tempi, va ammesso, per le visite non urgenti sono lunghi.

Il figlio della donna si presenta al Cup e l’operatore fa presente che per la carrozzina non serve il geriatra, ma è più appropriato il fisiatra. Ma la prescrizione è per il geriatra e si procede così. Appuntamento al 3 dicembre.

La Asl8 ha chiamato i familiari ed ha corretto il percorso. Entro questa settimana il fisiatra valuterà le reali esigenze di questa signora.

ADESSO REGOLE CHIARE PER TUTTI
Se questo e pochi altri su 17.000, sono i casi anomali, per l’Azienda è un campanello di allarme. Già definito e scritto nero su bianco il percorso corretto. La comunicazione è in arrivo a tutti i medici di medicina generale e a tutti gli specialisti ospedalieri. Contiene i percorsi specifici. Se non vi sono problematiche diverse, mai più per una richiesta di carrozzina si dovrà passare dal geriatra, ma più semplicemente dal fisiatra (che ha competenze specifiche sulla riabilitazione) o al massimo dall’ortopedico.

ECCO I PERCORSI
Sono tre i percorsi: quelli domiciliari per ausili di base, prescritti direttamente dal medico di famiglia, quelli da dimissioni dal ricovero ospedaliero con prescrizioni da parte del medico ospedaliero, e infine le prescrizioni per ausili speciali e personalizzati (dalle carrozzine pieghevoli e montascale e i sollevatori di varia natura) come nel caso in questione.

Nei primi due casi (letti, materassi, sponde) la consegna è entro un massimo di 15 giorni.

A domicilio si va da una settimana a 10 giorni dopo le dimissioni dall’ospedale.  I tempi si riducono a 3 giorni in presenza di dimissioni “difficili”, e addirittura consegna immediata per le urgenze. Per le carrozzine da transito (quelle normali, senza particolari meccanismi) si va da 10 a 15 giorni dal momento della prescrizione diretta del medico di famiglia o dello specialista, 10 giorni per i deambulatori.

Per la terza modalità di prescrizione la legge prevede che la richiesta del medico di famiglia o ospedaliero, sia validata da uno specialistica (fisiatra, ortopedico o geriatra). Dalla prescrizione alla consegna, se tutto fila liscio, passano dai 15 ai trenta giorni. Ma se la visita specialistica ritarda, allora possono accadere casi di pesante ritardo, anche fino ad alcuni mesi.

Una sperimentazione per modificare questo iter, è in corso in Valtiberina con la presenza dello specialista fisiatra per alcune ore a settimana presso l’ufficio protesi. Il paziente viene valutato dopo pochi giorni dalla presentazione della richiesta. E se le condizioni ci sono, in meno di 20 giorni arrivano gli ausili speciali personalizzati.

La Asl intende gradualmente attivare un servizio analogo, dopo questa fase di sperimentazione, anche per Arezzo e il Valdarno, dove maggiori sono i numeri e dove sono stati registrati casi di notevole ritardo nella evasione della richiesta.

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