Home Attualità Salute Venerdì giornata dedicata a volontariato ed infermieri

Venerdì giornata dedicata a volontariato ed infermieri

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AREZZO – Il cancro è una patologia importante, con esiti a volte infausti, e comunque sempre con un cambiamento radicale della vita del paziente e dei suoi familiari.
Ancora oggi, per retaggio culturale e manifestazioni cliniche, questa patologia è avvolta da un'alea di malattia invincibile.
Molto è stato fatto per incrinare questa concezione culturale, eppure una diagnosi di tumore viene vissuta sempre in maniera intensa e tormentata, anche a livello psicologico, dal malato e da chi lo circonda. Un malato di tumore è, proprio per la natura del suo male, tra i più vulnerabili.
Di fronte ad una diagnosi di tumore anche i familiari il più delle volte si dimostrano impreparati a gestire con equilibrio e razionalità pieni la situazione.
L’oncologia aretina è unanimemente riconosciuta come struttura di grandissima qualità, all’avanguardia su molti fronti, alla quale vengono affidate proprio per la sua preparazione, molte sperimentazioni di farmaci e progetti di sviluppo di percorsi specifici. Grazie ai gruppi multidisciplinari, sono stati individuati percorsi che accompagnano i pazienti nei diversi “step” prima diagnostici, poi di cura e infine di riabilitazione.
Ma c’è un aspetto che va oltre la conoscenza medica, l’organizzazione dei percorsi e l’aspetto prettamente scientifico.
Due grandi aree “non sanitarie” che negli anni hanno assunto un valore di grande rilievi nell’assistenza ai pazienti oncologici: quelli del volontariato con le diverse funzioni che ricopre e quello dell’assistenza infermieristica, asse portante nella gestione dei pazienti.
A quel mondo è dedicata la giornata di venerdì prossimo (7 marzo), all’Auditorium Pieraccini del San Donato. Organizzato dalla Asl assieme a Calcit, Avad, Gaia, Avo e Lilt, e la collaborazione del Liceo artistico coreutico scientifico di Arezzo.
“Non SoloChemio, il ruolo delle Coterapie nel dipartimento oncologico aretino”, spiega chiaramente a cosa ci si riferisce. Si discuterà di quella area formata da persone che assistono malati e familiari non con i farmaci, ma con l’umanità e affrontando aspetti dei quali la sanità ufficiale non può avere competenza e risorse. E poi delle cure sanitarie di “non solo doctor”, cioè gli infermieri, i tecnici, gli assistenti nelle diverse fasi prima diagnostiche poi di terapia, che si affiancano ai malati.
Si inizia la mattina alle 9,00. Durante la mattinata si alterneranno per presentare le loro attività l’Avo, l’Avad, l’Andos e la Lilt.
Poi si presenteranno i percorsi di accoglienza gestiti dal volontariato, la clown therapy con l’umorismo in oncologia, il corretto uso delle parole, la funzione di cerniera fra territorio ed ospedale gestito dalle associazioni di volontariato. La pet therapy con l’uso degli animali, la cooperazione fra il liceo artistico e il dipartimento oncologico della Usl.
Il pomeriggio sarà dedicato ad illustrare le conoscenze, le competenze ed i ruoli delle professioni sanitarie non mediche nell’area oncologica. Quindi il ruolo dell’infermiere di day service nella fase diagnostica, l’accoglienza del paziente e dalla sua presa in carico alla somministrazione delle terapie, la gestione del Port, la prevenzione degli stravasi da chemioterapia, e poi la loro presenza in specifiche aree dalla radioterapia alla senologia, nelle zone, nelle funzioni in UFA e in ambulatorio delle terapie orali. E da non dimenticare nella loro incredibile funzione di assistenza umana sia ai pazienti che ai loro familiari.
Chi, come loro, sceglie di stare vicino ai malati oncologici, ha qualcosa in più, una disponibilità speciale a condividere la sofferenza, la paura, la speranza, a volte il lutto: una giornata come quella di venerdì punta alla valorizzazione di queste figure e del lavoro che svolgono nel silenzio e nella discrezione.