Home Nazionale 8 marzo: Msf, 95% mamme bambine in Paesi poveri, record mortalità (2)

8 marzo: Msf, 95% mamme bambine in Paesi poveri, record mortalità (2)

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(AdnKronos Salute) – “Le gravidanze durante l’adolescenza possono essere particolarmente pericolose”, prosegue la volontaria di Msf. La Ong “per molti anni ha dato priorità alle cure ostetriche di emergenza per trattare le complicanze potenzialmente letali che si presentano durante la gravidanza, il parto o il periodo post-parto. Nei centri comprensivi di emergenza ostetrica e neonatale in Afghanistan, Nigeria e Haiti, Msf gestisce complicanze come l’eclampsia (malattia ipertensiva ), travaglio ostruito e l’emorragia post-parto”.
In particolare, “il travaglio ostruito nelle donne più giovani è associato in genere al loro scarso sviluppo fisico e può avere esiti devastanti e invalidanti come la fistola ostetrica. A Jahun, nel nord della Nigeria, Msf ha avviato un progetto per la riparazione delle fistole, con chirurgia specializzata accompagnata da mesi di trattamento e riabilitazione senza le quali una giovane donna può rimanere ostracizzata per tutta la vita”.
Infine, la piaga della violenza. “In generale, le giovani donne sono più a rischio di stupro delle donne più adulte”. E “senza cure adeguate, come per qualsiasi donna esposta a violenza sessuale, si può incorrere in infezioni a trasmissione sessuale, Hiv, gravidanze indesiderate e traumi psicologici. Le conseguenze sono spesso molto peggiori per le donne più giovani, perché possono non avere il coraggio o anche le parole per spiegare cosa è successo. Nel quartiere malfamato di Mathare a Nairobi, capitale del Kenya, oltre il 50% dei pazienti presso il nostro centro contro la violenza sessuale ha meno di 18 anni. Un servizio completo implica la disponibilità di assistenza medica e psicologica. A Tegucigalpa in Honduras lo stupro è più frequente tra le ragazze di 10-14 anni, che di solito rimangono escluse dall’accesso ai limitati servizi di emergenza. Msf – conclude la testimonianza – continua a fare pressione per un migliore accesso alle cure per questo gruppo vulnerabile”.