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Alimenti: menù spaziale di Samantha, pesce azzurro carne bianca e ortaggi bio

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Pisa, 5 mar. (AdnKronos Salute) – Pesce azzurro, proteine vegetali, carne bianca, cereali integrali al 100%, frutta e verdura proveniente, come tutti gli altri ingredienti, da agricoltura biologica. Una dieta che appare ideale sulla Terra ed è perfetta per lo spazio: tutti questi alimenti sono infatti la componente fondamentale dei pasti consumati da Samantha Cristoforetti e che lei stessa si prepara a bordo della Stazione spaziale internazionale, adottando qualche attenzione particolare, dopo aver attinto alla sua cambusa per la prima volta disponibile sulla stazione spaziale. E, letteralmente, ‘cucinando in orbita’.
Samantha Cristoforetti può preparare i menù che preferisce, combinando alimenti e variando la sua alimentazione, proprio come se fosse a casa. Al menù di ‘Astro-Samantha’ è stato dedicato oggi un seminario alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, con David Avino e Stefano Polato di Argotec (azienda aerospaziale di Torino che cura la ‘dispensa’ degli astronauti dell’Agenzia spaziale europea), intitolato ‘Space food per terrestri. Il cibo spaziale dalla Iss alla Terra’. L’incontro rientra nei seminari ‘Verso Expo: idee, percorsi e regole del cibo’, promossi da Eloisa Cristiani, docente di diritto agrario all’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Sant’Anna, in collaborazione con la Regione Toscana.
Avino e Polato hanno spiegato come, all’interno della loro azienda, sia nato lo ‘Space Food Lab’ dove viene individuato un menù personalizzato, studiato su misura per ogni astronauta europeo, in vista delle missioni di lunga durata sulla Stazione spaziale internazionale. Nello Space Food Lab, guidato da Stefano Polato, chef ufficiale della missione ‘Futura’, sono state preparate le delizie per Luca Parmitano, Alexander Gerst e, di recente, Samantha Cristoforetti.
“In condizioni di microgravità – sottolineano Avino e Polato – la pianificazione dell’alimentazione degli astronauti rappresenta una sfida impegnativa: il loro cibo spaziale è di grande qualità, con alle spalle molti anni di studi, e rappresenta un importante supporto psicologico e fisico. La nutrizione gioca un ruolo essenziale durante i voli e le missioni spaziali”. Mangiare il piatto preferito o qualcosa di tipico della regione di provenienza può contribuire a far sentire meglio gli astronauti, più ‘vicini’ a casa, aumentando anche le performance quotidiane richieste dalla missione. Il cibo della Cristoforetti, poi, è caratterizzato da elementi di novità.
“Durante la produzione – precisano gli esperti – sono stati applicati metodi innovativi di disidratazione e di termostabilizzazione, sempre nel massimo rispetto delle qualità organolettiche e nutrizionali degli alimenti”, e vincendo di nuovo anche un’altra sfida che sulla terra non si pone: evitare che dalle confezioni escano briciole o pezzetti di cibo che potrebbero finire all’interno delle strumentazioni oppure essere inalate.
Altre caratteristiche del cibo degli astronauti, sviluppato da Argotec, sono la possibilità di conservarsi sino a 24 mesi senza catena del freddo e senza l’aggiunta di sale, di additivi o di conservanti. “Il nostro cibo – concludono i relatori – è confezionato in pacchetti protettivi di alluminio ed è prodotto con le tecniche più avanzate per mantenerne intatte proprietà organolettiche, colore, consistenza e gusto”.