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Banche: Mortara (Unicredit business integrated solutions), futuro è mobile

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Milano, 10 feb. (AdnKronos) – Sempre più mobile nel futuro delle banche. Questo, in estrema sintesi, il percorso che il sistema del credito ha intrapreso per affrontare la sfida con un domani che punta ormai a trasferire su supporti immateriali ogni aspetto della realtà. In sostanza una evoluzione tecnologica e culturale che le banche stanno facendo propria, trasformando l’organizzazione del lavoro interno e dei servizi offerti al pubblico. “Mobile – spiega Pierangelo Mortara, executive vice president & deputy general manager UniCredit business integrated solutions, a margine dell’Idc banking forum di Milano – non è uno slogan, ma un modo di essere. Si tratta di un modello di business sul quale UniCredit si sta confrontando già da tempo. Partendo in modo molto tattico, mano a mano abbiamo cercato di adeguare anche l’erogazione dei servizi a quello che il canale stesso e il carattere sempre più ‘social’ della società ci imponeva”.
Dalle tecnologie legacy ai digital wallet, passando per i social network, il settore dei servizi finanziari sta subendo una profonda trasformazione sotto i colpi dell’It, a partire dalle infrastrutture data center fino al rapporto con il business, passando per la nuova generazione di servizi alla clientela. Composta da un numero sempre più ampio di persone che utilizzano regolarmente tablet e smartphone e che attraverso le app fa un uso più personalizzato e ‘a domicilio’ di servizi tradizionalmente offerti allo sportello. “Negli ultimi anni – continua Mortara – abbiamo avuto una crescita di cinque volte l’utilizzo del canale mobile. Un canale sul quale stiamo lavorando per superare una certa resistenza da parte di alcuni clienti, più che altro legata alle preoccupazioni per la sicurezza del mezzo”. Tuttavia, aggiunge, “ritengo che questo sia un trend irreversibile, sul quale le banche, noi per primi, debbano continuare a lavorare”. L’obiettivo, conclude, “è accelerare ulteriormente il percorso che abbiamo intrapreso, sia in termini di competenze che in termini di innovazione sul modello di servizio”.