(AdnKronos) – Lippi nella sua carriera ha conosciuto tanti politici. “Berlusconi l’ho conosciuto da juventino, quando incontravo il Milan ed è sempre stato molto serio e onesto quando abbiamo vinto, ha sempre riconosciuto i meriti, anche venendo negli spogliatoi. Prodi lo conoscemmo in occasione del ritorno a Roma con la Coppa del Mondo, era stato appena eletto e Napolitano venne il giorno della finale. Andreotti? E’ stato sempre acuto, era un po’ come l’avvocato Agnelli”.
Tornando a parlare della sua esperienza da tecnico in Cina, Lippi ha poi sottolineato che: “la vittoria più importante è quella di essere diventati, in due anni e mezzo, i primi nel ranking asiatico. Dopo tre anni, venire a casa ogni 5-6 mesi era diventato pesante. Quando mi hanno offerto un nuovo contratto di tre anni ho detto: ‘io rimango se non faccio più l’allenatore, vado in panchina farò il supervisore tecnico, ma voglio tornare a casa 15 giorni ogni due mesi’. Il numero uno del club mi ha detto: ‘l’importante non è quello che fa, ma che rimanga’. Allora ho portato Cannavaro come allenatore e gli ho detto hai tutto lo staff che funziona da tre anni, basta che accendi l’interruttore. Io faccio da chioccia, lui è contento. Se ho imparato il cinese? no, è troppo difficile. Ho sempre con me un interprete e un autista”.
Il ct campione del Mondo con la Nazionale italiana nel 2006, ha infine parlato anche della nazionale cinese. “Servirà ancora parecchio tempo prima che diventi importante”.