Home Nazionale Calcio: Tavecchio contro l’Aic, assenza in consiglio Figc è ingiustificata

Calcio: Tavecchio contro l’Aic, assenza in consiglio Figc è ingiustificata

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Roma, 30 nov. (AdnKronos) – “L’assenza in consiglio Figc dell’Assoallenatori è giustificata da un’assemblea fissata per oggi a Firenze e convocata in precedenza. Per quanto riguarda l’Assocalciatori, invece, il discorso è diverso: non si tratta di un’assenza fortuita, ma di un’assenza dal sapore politico e voglio dirlo con chiarezza”. Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, non nasconde il disappunto per la decisione dei rappresentanti del sindacato dei calciatori di disertare, per la seconda volta di fila, la riunione del consiglio federale. Il numero di via Allegri spiega di avere ricevuto questa settimana il presidente dell’Aic, Damiano Tommasi, con Simone Perrotta e Umberto Calcagno in una “visita di cortesia” e sottolinea poi le iniziative della Figc che vanno nella direzione da loro auspicata. In particolare, per quanto riguarda il calcio femminile, Tavecchio ricorda che è stato stanziato un contributo di 500mila euro per lo sviluppo del settore e istituito un fondo di garanzia delle calciatrici.
Sul tema dell’apparentamento, il n.1 della Figc spiega che c’è già stato l’ok di Lazio, Fiorentina e Torino, mentre il Milan “tra poco lo presenterà” e “stiamo trattando con l’Inter”. “Intanto -aggiunge- oggi abbiamo fatto un provvedimento che il Consiglio ha digerito suo malgrado: mentre tutte le componenti hanno subìto una decurtazione in funzione della riduzione delle entrate del Coni, abbiamo riportato il budget 2015 della convenzione Figc-Aic da 2 a 3 milioni di euro. E per il 2016, anno dell’Europeo, ripristiniamo la cifra accordata che era di 4 milioni e 750mila euro. E questo perché intendiamo dare una fiducia anche economica. Facendo una riflessione meramente politica, nel settembre 2014 ho offerto la vicepresidenza federale a Tommasi da lui rifiutata. Quindi, pur rispettando lo stile e la cortesia dei nostri incontri, ritengo che non venire in consiglio federale sia una cosa non ordinaria”.