San Paolo, 8 mag. (AdnKronos/Dpa) – Un agente ed un ex agente della polizia militare del Brasile sono stati arrestati con l’accusa di aver ucciso il mese scorso, otto tifosi del Corinthians. Lo ha comunicato il segretario della Pubblica Sicurezza di San Paulo, Alexandre Moraes. Parlando all’agenzia statale ABR, Moraes ha detto che si sospetta di un terzo uomo, che sarebbe anche lui un poliziotto, coinvolto nel massacro, avvenuto il 18 aprile presso la sede del gruppo di tifosi Pavilhao Nove. Il movente del delitto sarebbe un debito di droga. Secondo le informazioni una delle persone uccise doveva dei soldi ad un ex poliziotto, che era stato espulso dal corpo con l’accusa di traffico di stupefacenti.
Il debitore sarebbe l’ex presidente del gruppo Fábio Neves Domingos, che ha trascorso 106 giorni in carcere in Bolivia, insieme ad altri 11 brasiliani, per aver lanciato dei bengala durante una partita tra il Corinthians e il San Josè, valida per la Coppa Libertadores. Uno dei dispositivi esplosivi ha raggiunto il 14enne Kevin Douglas Beltran Espada, uccidendolo. Il capo del commissariato di polizia che si occupa di omicidi multipli, Luis Fernando Teixeira, ha detto che un testimone presente al fatto ha riconosciuto in fotografia due degli accusati che sono arrivati nella sede del gruppo, hanno costretto le persone ad inginocchiarsi ed hanno sparato. “Abbiamo raccolto questa testimonianza ed altri indizi e a partire da lì questa settimana sono scattati gli arresti”, ha detto Teixeira.
Il giorno dell’omicidio le vittime si sono incontrate nella sede che si trova nella parte occidentale della città, dove sono state sorprese da uomini armati e, sembra, incappucciati. Accanto ai corpi sono stati trovati bossoli di una pistola nove millimetri. Secondo quanto riferito dalle autorità alcune delle persone uccise aveva precedenti penali. Mentre secondo i media, due tifosi che si trovavano nella sede del gruppo nel momento dell’omicidio sono scappati dal retro.