Home Attualità Cerci riparte dal Milan: “Sarà una bella storia”

Cerci riparte dal Milan: “Sarà una bella storia”

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Milano, 7 gen. (AdnKronos) – “So che qui sono passati diversi giocatori importanti, ma io devo solo trovare la forma fisica migliore e la serenità mentale e poi la nostra sarà sicuramente una bella storia”. Alessio Cerci sogna un lungo matrimonio con il club rossonero nel quale è approdato in prestito dopo l’avventura fallimentare nell’Atletico Madrid, durata solo pochi mesi.
“Il Milan mi seguiva da tre anni e quando ho saputo questa cosa ero alle Maldive con la mia futura moglie: per me sono state due cose molto importanti. Ho voluto riflettere un po’, poi dopo qualche giorno ho scelto. Quest’estate c’era già stata la possibilità, ho fatto un giro lungo ma il mio obiettivo era venire al Milan. E’ andata così e sono felice”, spiega l’esterno rossonero, che era stato corteggiato anche dall’Inter.
“Lo abbiamo inseguito a lungo, soprattutto quest’estate”, conferma l’ad del Milan, Adriano Galliani. “E’ stata un’operazione lampo, partita il 17 dicembre e conclusa pochissimi giorni, e siamo molto contenti”, aggiunge il dirigente, prima di lasciare la parola al giocatore. “Mi sento un calciatore migliore anche dopo l’esperienza con l’Atletico. Inzaghi -sottolinea- stravede per me, mi ha voluto fortemente e questo è importante. Ci sono tutti i presupposti per fare bene”.
Cerci ha già esordito con la maglia del Milan nel match perso contro il Sassuolo ieri a San Siro. “C’è un po’ di amarezza e rammarico perché la partita si era messa bene, ma ora guardiamo avanti. La squadra era un po’ giù, ma ora bisogna alzare la testa perché sabato contro il Torino sarà una partita importante”, sottolinea riferendosi al match contro la sua ex squadra.
La filosofia di gioco di Inzaghi, assicura, si adatta bene alle sue caratteristiche: “Preferisco giocare sulla destra, saltare l’uomo e creare la superiorità numerica. La squadra gioca in modo perfetto per me, ora è importante trovare la forma e poi le cose arriveranno in automatico”. Le polemiche seguite al suo addio al Torino e all’approdo all’Atletico Madrid fanno parte del passato. “Il Torino ha fatto i suoi interessi, ma si è comportato benissimo con me -precisa-. E’ una società che resta sempre nel mio cuore, ho pure un tatuaggio dedicato al Torino e se sabato segno non esulto. Spero di ricevere una buona accoglienza, ma comunque ho la coscienza a posto perché ho dato tutto me stesso per questo club”.
Poi, sul tweet polemico della fidanzata dopo il suo addio all’Italia (“Saluti Serie A noi ce ne andiamo nel calcio che conta”): “Ha ragionato d’istinto in un momento di rabbia e delusione e ha scritto questa cosa sbagliando. Purtroppo l’ha capito tardi e ha sbagliato per troppo amore nei miei confronti. Ma io quest’estate volevo rimanere in Italia, era la mia priorità”.
Cerci dribbla poi eventuali polemiche legate al suo divorzio dall’Atletico Madrid: “Quando le cose vanno male non è mai colpa dell’allenatore. Sono arrivato l’ultimo giorno di mercato ed ero fuori condizione, ho cercato di recuperare la forma ma è normale che quando sei in un club così e le cose vanno bene diventa difficile recuperare posizioni su certi giocatori. Ci ho provato, non ci sono riuscito e la colpa me la prendo io”.
L’obiettivo, ora, è aiutare il Milan a tornare in Champions: “Siamo vicino alle squadre che lottano per il terzo posto, abbiamo ottimi giocatori e dobbiamo tirare fuori il meglio da noi stessi. Sappiamo che davanti ci sono squadre attrezzate, ma ce la giocheremo fino alla fine senza paura perché noi siamo il Milan”. In rossonero, Cerci vuole anche convincere Conte a metterlo al centro del suo progetto per la Nazionale: “Sono qui al Milan anche per questo, ci tengo tantissimo alla Nazionale e spero di convincere il ct a portarmi da protagonista”.
Il feeling con la nuova società, a giudicare dalle sue parole, è già ottimale: “La prima cosa che mi ha detto il presidente è di tagliarmi la barba e io l’ho fatto per rispetto nei suoi confronti. Mi ha detto solo belle parole e che mi seguivano da tre anni, mi ha dato consigli importanti che tengo dentro di me. Poi ho un allenatore come Inzaghi che stravede per me e questo non è poco nel calcio di oggi. E’ stato un motivo importante che mi ha spinto a venire qui. Ora voglio rimanere il più a lungo possibile. Non solo 18 mesi, ma anche negli anni futuri”.