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Cgil, cresce cassa integrazione: a settembre +54% su mese

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Roma, 24 ott. (AdnKronos) – Cig in altalena nel mese di settembre: rispetto al mese precedente infatti le ore di cassa integrazione autorizzate mettono a segno un +54,31% mentre nel confronto con il settembre 2014 calano del 38,10% così come nei primi nove mesi 2015 le ore autorizzate di Cig, pari a 517.904.592, si riducono del ‐31,98%. A fotografare l’andamento della cassa integrazione è il rapporto della Cgil che legge i dati come un “segno che il miglioramento nelle attività produttive tende a stabilizzarsi piuttosto che continuare a seguire una linea di crescita”.
Per il sindacato, infatti, il governo non può contare su “una crescita spontanea dell’economia” che non è “in grado di recuperare i gravi e profondi scompensi e inefficienze presenti nel sistema Italia”. Scompensi, peraltro, che la legge di stabilità “rischiano di aggravare”. Resta per la Cgil, infatti, “una dimensione strutturale della crisi produttiva, che si manifesta anche con l’abbandono al loro declino di molti settori produttivi, e una forte assenza di politiche industriali di sviluppo”.
A settembre, dunque, la Cassa integrazione torna ad aumentare su base mensile e lo fa, annota ancora la Cgil, con un aumento maggiore (+10%) rispetto a quello registrato tra il settembre e l’agosto del 2014. Le ore di Cig totali tornano comunque prosegue il Rapporto, nel livello medio registrato in questo anno, intorno ai 60 milioni di ore mese. Le ore di Cig nel mese di settembre sono state 60.690.783 con una riduzione su settembre 2014 del ‐38,10%.
“Si conferma e si stabilizza anche in questo mese un livello di riduzione delle ore di Cig intorno al ‐30% ormai ricorrente sin da gennaio 2015. È però anche il segno che il miglioramento nelle attività produttive tende a stabilizzarsi piuttosto che continuare a seguire una linea di crescita”, ribadisce il sindacato che pur riconoscendo come “il miglioramento contribuisce a recuperare gli ampi margini indotti dalla crisi, nella sotto utilizzazione degli impianti e nella messa a regime del sistema produttivo anche con un riflesso sull’aumento occupazionale” ammonisce l’esecutivo a far conto sulla possibile crescita “spontanea dell’economia”.