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Con artour a portata di click itinerari fra atelier toscani

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Firenze, 23 ott. (Labitalia) – Un sito in continua evoluzione, un ‘coming soon’ con itinerari integrati composti di laboratori e botteghe dell’artigianato artistico, musei diffusi sul territorio, ristoranti di autentica tipicità e una rete di agriturismi. Partner gli stessi territori coinvolti. E’ www.artour.toscana.it, curato da Artex, Centro per l’artigianato artistico della Toscana, per conto della Regione Toscana in collaborazione con Cna Toscana e Confartigianato Imprese Toscana, che ha mappato, sfruttando la georeferenziazione offerta da Google Maps, 300 laboratori, botteghe e atelier di artigianato artistico.
Si scopre così una Toscana antica e contemporanea, dove sentire ancora l’energia dell’arte del fare. “Antiche tecniche e stili – spiega una nota – ma anche nuova creatività d’autore on the road, e on line. Una Toscana per happy few, ma solo perché amanti di viaggi più creativi e fatti di esperienze.
Gusto per il bello e art de vivre, alla ricerca dei quali mettere in programma un weekend o un viaggio di più giorni. Questa volta non si va solo nelle città d’arte o solo per monumenti o musei, ma anche per laboratori e botteghe atelier quasi segreti, alla ricerca di oggetti unici e inimitabili. Insomma, un viaggio su misura”.
Il sito è navigabile sia attraverso la ricerca delle aziende – selezionabili per provincia e/o per settore merceologico – sia attraverso gli itinerari integrati. Trovare gli indirizzi è facile, lasciandosi condurre dal buon gusto, ma anche col supporto tecnico di una vera e propria mappatura del bello fatto a mano laddove la qualità è diffusa.
Mappe, schede, indirizzi, fotografie, video, tutto sempre in tasca o al massimo in borsa, perché con un semplice click si può scegliere uno tra i tanti itinerari possibili. Scelto l’itinerario che più affascina, si visualizza il percorso su GMaps che dà modo di incontrare gli artigiani nei loro laboratori e botteghe, mentre cliccando sul nome dell’artigiano compaiono gli oggetti, si scopre la loro storia. Accanto ad ogni gruppo di artigiani troviamo la lunghezza del percorso in chilometri e tutte le indicazioni relative alla tipologia di percorso.
Cliccando sul bottone ‘Itinerari dell’artigianato’, quindi, è possibile scegliere il percorso nelle località toscane preferite, spaziando in tutte le province; il viaggiatore può visualizzare e scaricare il tour prescelto e le informazioni riguardanti gli artigiani. Durante la navigazione si vede che la qualità, il pregio dei materiali, la creatività e la maestria rimangono costanti ma l’itinerario è, invece, una proposta in continuo aggiornamento, grazie a un sistema che permette di creare nuovi percorsi seguendo consigli e indicazioni.
Nasce così un nuovo tipo di turista-viaggiatore, l’’artigianato’s lover’, per il quale visitare botteghe e laboratori è l’occasione per entrare nel vivo del processo creativo, osservare le tecniche, conoscere i materiali, assistere all’esperienza del fare tra tradizione e continua innovazione. E, perchè no, fare shopping d’autore. Anche perchè è proprio la Toscana la regione dove si fanno più acquisti di artigianato in Italia.
Un modo, questo, del tutto nuovo e diverso di viaggiare, andando alla ricerca di percorsi alternativi a quelli più ovvi e frequentati. Lungo il tragitto si fa tappa in musei insoliti e raffinati come il Museo del Tessuto di Prato, il Museo della Ceramica di Montelupo o quello della Mezzadria a Buonconvento nel senese; ci si ferma a dormire in piccoli agriturismo o residenze di charme, programmando tappe golose da artigiani del gusto custodi di una tipicità autentica, a tavola come sugli scaffali di piccole botteghe gourmet.
Ancora, se passeggiamo per Firenze, ad esempio, scopriamo la città dell’oro, dell’argento, la Firenze della scagliola, e del commesso fiorentino, ricca di artigiani e piccole botteghe nascoste. “Firenze città del bien vivre ma più in generale l’art de vivre alla toscana. Un saper vivere fatto anche di trovare l’introvabile, spesso pezzi unici, piccoli capolavori del gusto che rimandano con la memoria a quel ricco tessuto storico di opifici e manufatti pregevoli che si è imposto nei secoli”, conclude.