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Con For.Agri sostegno a favore dei più deboli

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Roma, 5 mar. (Labitalia) – “Intendiamo sostenere l’agricoltura sociale, dedicando una parte delle nostre risorse allo sviluppo di attività a favore di soggetti svantaggiati e per il recupero di imprese confiscate alla criminalità. L’agricoltura è una straordinaria forza terapeutica che non può essere ignorata. Si pensi, ad esempio, agli ottimi risultati ottenuti con l’ippoterapia, la pet-therapy e l’orticoltura-terapia, per chi soffre di deficit comportamentali, come i bambini affetti dalla ‘sindrome di Down’“. Lo ha detto Stefano Bianchi, presidente di For.Agri, il primo, e per ora l’unico, Fondo interprofessionale che dedica attenzione al Terzo settore, investendo risorse per l’agricoltura sociale.
L’agricoltura sociale è molto diffusa in Italia, anche se ancora poco nota. In Parlamento è in dirittura d’arrivo la legge per regolarla. Nell’ambito di quella che viene ampiamente definita agricoltura sociale, un ruolo predominante, ricorda For.Agri, è svolto dalle cooperative sociali, organizzazioni che, secondo la definizione giuridica data dalla legge 381/1991, hanno lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità all’integrazione sociale dei cittadini, attraverso la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi o lo svolgimento di attività diverse, incluse quelle agricole, finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.
“Abbiamo riservato – ha continuato Bianchi – risorse specifiche a progetti presentati da queste particolari imprese, che continuano a crescere di numero. Il nostro Fondo interprofessionale ritiene indispensabile promuovere, e desideriamo continuare a farlo anche in futuro, la formazione e sviluppare capacità e competenze di chi è direttamente coinvolto nella gestione e nell’attività di queste imprese che, oltre a produrre beni agro-alimentari, promuovono l’inclusione sociale, l’inserimento terapeutico e lavorativo di soggetti deboli e svantaggiati, l’organizzazione di servizi per minori e per anziani”.
La cooperazione sociale si inquadra nel più largo aspetto del ruolo multifunzionale dell’agricoltura, che va declinato non solo sul versante delle varie opportunità di reddito per l’azienda agricola, ma anche su quello delle diverse funzioni che l’agricoltura riesce e può ulteriormente esprimere all’interno della società e del sistema Paese. La multifunzionalità dell’agricoltura, secondo For.Agri, spiana la strada a nuovi obiettivi sociali e ambientali.
In Italia si contano ormai circa 14.000 cooperative sociali e il loro impatto in termini occupazionali è molto elevato, con circa 320.000 lavoratori dipendenti, per una media di 23 lavoratori a cooperativa e l’impiego in media di 530 soggetti ogni 100mila abitanti a livello nazionale. La cooperazione sociale agricola in Italia conta ormai circa 400 cooperative sociali, impegnate in attività produttive lungo tutta la filiera legata al settore agricolo: dalla coltivazione, all’industria alimentare, al commercio. Sono impiegati circa 4.000 lavoratori dipendenti su tutto il territorio nazionale, per un valore della produzione di 200 milioni di euro.
Oltre il 90% di queste imprese si occupa di attività agricole in senso stretto. In particolare, il 40% di coltivazione di colture agricole non permanenti, l’8% di colture agricole permanenti, l’11% di allevamento di animali e coltivazioni agricole connesse, mentre il 10% si occupa di silvicoltura e utilizzo di aree forestali. Inoltre, un 20% delle imprese è impegnato in attività di supporto all’agricoltura e successive alla raccolta.