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Confassociazioni, fare rete sia strategia per futuro Paese

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Roma, 10 nov. (Labitalia) – Le reti d’impresa e dei professionisti sono fondamentali per il futuro del Paese. Questa la sintesi del convegno ‘Reti di impresa e di professionisti: quali orizzonti, quale futuro’, organizzato oggi a Roma da Confassociazioni che conta 209 associazioni in rappresentanza di oltre 355mila professionisti iscritti. E’ il soggetto di rappresentanza unitaria delle federazioni, dei coordinamenti e delle associazioni che esercitano attività professionali ‘non organizzate in ordini e collegi’, in Italia ed in Europa. (video)
“Bisogna fare rete -ha detto il presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana- sono solo fra imprese, ma anche tra professionisti. Tutti, infatti, dobbiamo collaborare in sinergia, perché fare rete è la strategia e la competenza da qui al prossimo futuro”.
“Si parla molto del concetto della rete -ha ammesso- tuttavia è una cosa complessa realizzarla concretamente. Da parte sua Confassociazioni è già progettata per fare le reti delle reti: l’apporto che i professionisti possono dare allo sviluppo di ogni business aziendale è importante, ma è realmente produttivo solo quando riescono a coordinarsi tra di loro interagendo”.
Un auspicio pienamente condiviso da Fulvio D’Alvia, direttore Retimpresa Confindustria: “dobbiamo cercare di far sviluppare le imprese e un modo sono appunto le reti”. “Le imprese -ha chiarito- hanno l’esigenza di collaborare tra loro, affermando il superamento del localismo distrettuale, l’aggregazione su programmi e progetti. In pratica per fare cose che da soli non si possono fare”. “Spesso -ha ricordato- le reti vengono, infatti, realizzate da aziende complementari per raggiungere un determinato obiettivo. Ma anche i professionisti possono fare molto; pur non essendo un cdr, infatti, la filosofia alla base è la stessa”.
Fiducia ed etica, come ha precisato Claudio Antonelli vice presidente Confassociazioni con delega all’Etica e Cultura professionale, “sono il pane quotidiano per avere successo nelle reti”.
“La rete -ha rimarcato- si basa su un concetto di fiducia che nasce da una reputazione, a sua volta costituita da storie e comportamenti corretti, perché ispirati dall’etica professionale”.
“Senza etica -ha aggiunto Antonelli- non c’è professionalità, senza professionalità non c’è rete, quindi l’etica è indispensabile per la rete e con l’etica si può fare meglio”.
Anche il mondo bancario vede con interesse le reti d’impresa. “Il settore -ha assicurato Paolino Donnarumma, responsabile Sviluppo e alleanze Banco Popolare- vede le reti come qualcosa di estremamente positivo. Il Banco Popolare dedica, infatti, alle aziende interessate alle reti d’impresa una gamma completa di prodotti e servizi”.