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Sanità: Italia sotto media Ue per vaccini, screening e farmaci innovativi

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Roma, 10 nov. (AdnKronos Salute) – L’Italia ha performance “nettamente inferiori alla media europea per l’area ‘Capacità di risposta ai bisogni di salute’ che monitora i tassi di copertura vaccinale (per bambini e anziani) e il tasso di copertura degli screening, il consumo di farmaci innovativi e i posti letto per lungodegenze”. E’ quanto emerge dal Rapporto Meridiano Sanità, elaborato da The European House-Ambrosetti e presentato oggi a Roma. “Le criticità riscontrate, se non adeguatamente affrontate rischiano di compromettere anche lo stato di salute della popolazione”, evidenzia il report.
Si registrano forti difformità anche a livello regionale. Il Meridiano Sanità Regional Index – indice di valutazione multidimensionale delle performance dei sistemi sanitari regionali – mostra che ci sono aree di indagine in cui le disomogeneità regionali sono più accentuate che in altre.
Ad esempio, per quanto riguarda l”area dell’equità e della capacità di risposta ai bisogni di salute’, ossia la dimensione che più ci penalizza rispetto ad altri Paesi europei, “il livello di difformità è il maggiore registrato”. “Questo indica che la performance media nazionale viene drasticamente ridimensionata dalle Regioni del Sud – precisano gli esperti – che sui temi della prevenzione, di gestione degli anziani e delle cronicità e della equità del sistema devono compiere molti passi in avanti”.
Gli esperti ricordano i dati pubblicati dall’Ocse nel report Health Statistics 2015, che fissano la spesa sanitaria pro capite totale (pubblica e privata) in Italia a quota 2.355 euro (valore espresso a parità di potere d’acquisto, anno 2013). Il confronto con la Germania, la Francia e il Regno Unito e con la media europea (Ue-14) evidenzia un divario molto rilevante, compreso tra il 13% con il Regno Unito e oltre il 51% con la Germania.
“Se questa fotografia fosse stata scattata nel 1990 la situazione sarebbe stata molto diversa – osservano – con la spesa pro capite degli italiani superiore del 25% rispetto a quella inglese, pressoché allineata a quella francese e inferiore a quella tedesca del 25%, la metà rispetto ad oggi”.
Le proposte di Meridiano Sanità sostengono la necessità di tornare a investire. “Questo rappresenta un indirizzo strategico prioritario per il Paese, in considerazione del fatto che mantenere elevati livelli di salute e qualità della vita delle persone costituisce anche un elemento imprescindibile per lo sviluppo e la crescita economica del Paese”.
Meridiano Sanità propone dunque un approccio strategico per la prevenzione, che prevede di “riconoscere il ruolo determinante della prevenzione e della promozione e tutela della salute per lo sviluppo sociale, la crescita economica e la sostenibilità del welfare e diffondere tale visione in tutte le politiche; combattere le malattie infettive (vecchie e nuove) e ridurre i fattori di rischio per le patologie croniche non trasmissibili ad ‘alto impatto’ sul sistema in termini di salute e di costi sanitari (in primis malattie cardiovascolari, tumori, diabete)”.
Mentre – secondo gli esperti – a livello più operativo, occorre “lanciare una campagna informativa autorevole e chiarificatrice di comunicazione sull’importanza, il valore e la sicurezza delle vaccinazioni; implementare il nuovo Piano nazionale della prevenzione vaccinale in modo omogeneo e monitorarne l’applicazione e i risultati; aumentare l’estensione e ridurre le disomogeneità regionali dei programmi di screening; individuare e diffondere le soluzioni più efficaci (sia tra i programmi di modifica dei comportamenti che tra le soluzioni terapeutiche innovative) per la riduzione dei fattori di rischio modificabili (sedentarietà, fumo, sovrappeso e obesità, sindrome pre-metabolica, ipertensione, ipercolesterolemia) delle patologie ad ‘alto impatto'”.