Home Nazionale Confsal Salfi: anziché lotta a evasione fiscale solo interventi ‘elettorali’

Confsal Salfi: anziché lotta a evasione fiscale solo interventi ‘elettorali’

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Roma, 5 nov. (Labitalia) – Il premier “sul tema della lotta all’evasione fiscale parla poco o meglio parla di tutto, tranne che di contrasto all’evasione, come dimostrano le poche esternazioni fatte da quando si è insediato al governo”. Ad affermarlo è Sebastiano Callipo, segretario generale del Confsal Salfi, sindacato autonomo dei lavoratori finanziari, secondo il quale “sul fisco molte promesse elettorali sono inattuate o tradite”.
Mentre “ben più concreti ed efficaci appaiono gli interventi a vantaggio di ceti sociali meno sensibili alla lotta all’evasione fiscale, che hanno prodotto interventi dal sapore elettorale quali, ad esempio, la voluntary disclosure, l’innalzamento del limite del contante e il nuovo messaggio sulla lotta all’evasione, per il quale alla voce ‘lotta all’evasione’ si è sostituita la voce ‘pagare meno per pagare tutti'”, avverte.
“In sintesi, si antepone alla caccia ai capitali in nero – dice – il taglio delle tasse e, alla lotta all’evasione fiscale, la riduzione generalizzata delle imposte, sotto l’egida del criterio della giustezza della svolta politica e forse elettoralistica, sfacciatamente ad orologeria”.
Per il segretario generale del Confsal Salfi, “il messaggio è chiaro e preciso, anche per l’Agenzia delle entrate”. “Sulle Agenzie fiscali – denuncia – serpeggia voglia politica di ‘mutazione genetica’, al fine di non perdere un bacino elettorale troppo grosso e sul quale qualsiasi governo si gioca i risultati elettorali, alla faccia dei principi costituzionali che dovrebbero governare la materia e a dispetto delle aspettative dei contribuenti onesti e di decine e decine di migliaia di lavoratori finanziari, che della lotta alla evasione hanno fatto un punto di onorato impegno professionale quotidiano”.
Secondo Callipo, emerge la “conseguente esigenza sana di rivedere la strategia agenziale sotto tre nuove direttrici: disinnescare la crisi gestionale in atto negli uffici, che ha suggerito, peraltro, la proroga dei termini sul rientro dei capitali detenuti all’estero, con ben altri interventi governativi e riorganizzativi interni, nonché premiali per il personale tutto; rivedere priorità e metodologie accertative, per concentrarsi su chi è ignoto al fisco, al di là degli interventi già previsti nella legge delega”.
E infine, conclude: “Inserirsi adeguatamente nella cooperazione internazionale anti elusiva, afferente i gruppi transnazionali, con una intensa attività di scambio informativo internazionale, su base multilaterale, per recuperare cifre imponenti, anziché accanirsi con contenziosi costosi e inutili su milioni di piccoli contribuenti”.