Home Politica Consiglio Comunale del 17 dicembre 2015, le interrogazioni

Consiglio Comunale del 17 dicembre 2015, le interrogazioni

0

La prima interrogazione è stata illustrata da Claudia Maurizi (Pd) per sollecitare un’ordinanza sindacale per vietare i botti di fine anno. “Bisogna evitare spaventi e disorientamenti a danno degli animali che, a seguito delle detonazioni, possono avere reazioni pericolose per l’uomo e per se stessi. Inoltre, le cronache del primo gennaio sono state in passato ricche di fatti luttuosi. I fuochi senza botti potrebbero essere un’alternativa. Ordinanze del genere si stanno moltiplicando anche nella provincia di Arezzo”.

Ancora Maurizi ha preso in considerazione il capolinea Tiemme della linea 9 a Ponte alla Chiassa, “molto lontano da ogni punto importante, dall’ambulatorio alla filiale bancaria. Occorre attivarsi nei confronti di Tiemme per risolvere questo problema. La fermata della 9 va spostata per rendere più agevole il movimento per chiunque, specie per le persone anziane”.

Angelo Rossi (OraGhinelli) si è soffermato su una richiesta di lampioni e di illuminazione pubblica alla fermata Tiemme lungo la strada che da Antria va a San Polo. “Un rettifilo dove si viaggia con eccessiva velocità mentre il buio nelle ore serali rende l’area del tutto insicura”.

Ancora Angelo Rossi ha sottoposto all’attenzione dell’aula il problema della sosta selvaggia su marciapiedi, strisce pedonali e ovunque sia vietata: “è un problema sotto gli occhi di tutti. In uno stato di diritto sembrerebbe una richiesta scontata ma pare non sia così perché attualmente è un fenomeno tollerato. Basta un’auto su un marciapiede per bloccare una carrozzella. All’entrata e all’uscita delle scuole lo spettacolo è assolutamente deprimente: ovunque ma anche in zone chiuse al traffico come piazza Sant’Agostino. Gli strumenti di cui l’amministrazione dispone sono almeno tre a costo quasi nullo: sensibilizzazione, multe e dissuasori”.

Donato Caporali (Pd): “integro l’interrogazione di Rossi con una mia che contiene una specifica: la promozione della mobilità ciclabile in sicurezza”.

“Faremo di tutto per arginare il fenomeno – ha sottolineato il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini – ci sono situazioni croniche come via Petrarca o viale Mecenate. La questione si deve però prestare ad alcune tolleranze: se in viale Mecenate ci sono attività commerciali occorrono aree per carico e scarico. I figli a scuola devono pur sempre essere recuperati dai genitori al momento dell’uscita. I dissuasori sono dal mio punto di vista esteticamente brutti. Ogni strada ha la sua specificità per cui la tematica è ingarbugliata ma agiremo a partire dalla sensibilizzazione”.

Francesco Romizi (Arezzo in Comune) e Pasquale Macrì (Pd): “la serata dedicata alla riapertura del Petrarca ha visto 300 invitati, un numero esorbitante quando quello normale dovrebbe essere 50, non di più. E parlo di protocolli ministeriali e non di protocolli decisi dalla Giunta. Chiedo perciò i nominativi e di sapere con quale criterio siano stati scelti. Peraltro non era stato invitato l’ex assessore Franco Dringoli, gli ho ceduto io il mio invito. Fu sbandierata ai quattro venti la riduzione delle autorità in tribuna d’onore per la Giostra e ora si fa una scelta del genere”.

“Specifico per quanto di mia competenza – ha sottolineato il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini – che gli inviti per la Giostra con Fanfani erano 120, noi li abbiamo portati a 60. Inoltre questo del Petrarca era un evento eccezionale, una riapertura e il paragone non regge”.

L’assessore Lucia Tanti: “facciamo un po’ di conti: 36 sono le autorità, cifra da moltiplicare per due, 8 per due erano i biglietti per la Giunta, 26 per i membri dell’accademia del regio teatro, a cui si aggiungono quelli per i consiglieri comunali. Oltre agli sponsor che calcolo intorno a una trentina di biglietti. Quindi il numero sale ben oltre i 50 citati da Romizi”.

Paolo Lepri (movimento 5 Stelle): “l’antisala di Consiglio Comunale è diventata la sala fumatori e chiunque se ne infischia dei divieti. Chiediamo che il sindaco faccia rispettare almeno questo, non solo in occasione delle sedute dell’assemblea ma anche in ogni ufficio comunale, sempre. La legge è uguale per tutti e in questo caso i rappresentanti dei cittadini dovrebbero dare l’esempio”.

Meri Stella Cornacchini (OraGhinelli): “ricordate i 470.000 euro spesi per l’acquisto di veicoli elettrici per il cosiddetto car sharing? Dovevano essere destinati a un utilizzo pubblico, l’allora Giunta Fanfani sostenne il progetto smart city come perno della tutela dell’ambiente, in un vasto piano di eco-mobilità che doveva interessare anche la ztl. Insomma, l’auto elettrica sembrava il futuro di Arezzo. Poi questi 30 veicoli sono stati lasciati alla gestione dell’Atam che ha poi fruito di un usufrutto gratuito. Atam spa in qualità di gestore del servizio ha aderito a un circuito nazionale di car sharing e ha acquistato gli apparati di bordo dei veicoli per 140.000 euro. Ne avete mai visto uno in giro? Sono fermi in un deposito al parcheggio Mecenate, una cosa di cui si è occupata perfino Striscia la Notizia. Quando potrà essere attivato questo servizio?”.

“Abbiamo avuto un paio di settimane fa – ha sottolineato l’assessore all’ambiente Marco Sacchetti – un incontro con i vertici Atam che ci hanno garantito che il servizio è pronto per partire. Siamo rimasti che a oggi sono stati assicurati, con coperture anche piuttosto pesanti, otto mezzi. Abbiamo convenuto di partire con un periodo di utilizzo sperimentale di un mese e mezzo, magari possono essere adoperati in questo periodo da vigili o dipendenti del Comune. Parlo comunque del prossimo anno”.

Massimo Ricci (Movimento 5 Stelle): “per lo stesso codice della strada, le sanzioni a carico dei cittadini derivanti da violazioni del codice stesso dovrebbero costituire fondi da specificare in un modello dove dovrebbero essere indicate le loro destinazioni. Al 31 maggio 2014 doveva essere fatta una relazione ad hoc al ministero delle infrastrutture e trasporti e al ministero dell’interno. È stato fatto mai questo dettaglio annuale?”.

Paolo Sisi (Pd) e Roberto Bardelli (Forza Italia) hanno sottolineato la mancanza di illuminazione al parco del Pantano lungo il Vingone. “Molte firme sono state raccolte per sollecitare la questione. Ancora oggi la totale assenza di luce limita la fruizione del parco per motivi di sicurezza. I cittadini chiedono anche qualche gioco per bambini e un’area delimitata per i cani”.

Meri Stella Cornacchini e Giovanni Bonacci (OraGhinelli) hanno sottolineato “l’uso fraudolento di permessi disabili rilasciati a persone ora defunte. C’è ancora chi li utilizza per cui è un fenomeno da fermare. Così come l’uso degli stalli di sosta contrassegnati da un numero. Sono ancora validi?”.

Alessandro Caneschi: “la realizzazione del centro di aggregazione sociale a Frassineto è stata eliminata dal piano triennale dei lavori pubblici. La Giunta precedente si era impegnata per questa opera, chiesta a gran voce dai cittadini e dalla società polisportiva. Il regolamento urbanistico vigente destina l’area proprio al centro di aggregazione, area peraltro ceduta nel 2013 dai cittadini al Comune gratuitamente. Chiediamo che nella prossima variazione al piano triennale l’opera venga reinserita”.

“Continuo ad avere perplessità – ha sottolineato il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini – ci sarebbe in effetti un campo sportivo da sistemare ma attualmente non esistono scuole calcio in loco. Si parla di un’opera da 400.000 euro, mi pare un investimento notevole per un immobile destinato a centro di aggregazione che, per quanto utile in un paese, andrebbe a insistere in una frazione dove vanno ancora capite bene le effettive esigenze del territorio. La polisportiva ora ha zero iscritti, è un dato che cito anche a seguito di un incontro avuto proprio con gli abitanti della frazione”.

Massimo Ricci (Movimento 5 Stelle) ha chiesto “se l’amministrazione è in possesso della mappatura completa degli edifici rilevanti e di interesse strategico del territorio comunale. Questo ai fini di una loro verifica sismica, conseguente sicurezza e predisposizione di un piano triennale e di un piano di evacuazione per gli edifici pubblici come chiesto dalla normativa nazionale”.

Ancora Massimo Ricci: “ci sono alcune strade intorno a via della Magnanina che paiono interessate a una modifica della viabilità. Ci sono residenti contrari, sessanta, ma pare che la richiesta di modifica sia stata fatta da altri residenti. Dove sono tutti questi residenti in zona e perché non farli incontrare affinché prevalga il buon senso?”.

“Conosco la questione – ha sottolineato il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini – nata con la chiusura della strada provinciale che ha coinvolto molti cittadini, compresi quelli di Santa Firmina. Oggettivamente non so dove siano questi sessanta residenti, io ho incontrato una famiglia comunque stiamo pensando a un approfondimento della questione”.

Luciano Ralli (Pd): “credo che il mantenimento del polo universitario aretino vada considerato un obiettivo anche da parte di questa amministrazione comunale. La precedente si è impegnata per molti corsi che adesso sono frequentati da aretini e da studenti che vengono da fuori. Mantenere in città una sede universitaria richiede impegno e chiedo cosa sta mettendo in campo la Giunta”.

“Martedì – ha sottolineato l’assessore Alberto Merelli – incontro i vertici del polo universitario aretino con l’intento di mantenere nel nostro territorio questa risorsa. Farei comunque un inciso: negli anni, sul tema la strategia del centrosinistra è stata ondivaga. Ricordo che è stato anche deliberato di uscire dalla società consortile. E questo nel 2015. Noi ci siamo presi del tempo per capire se lo strumento consortile è desueto o meno e per il momento abbiamo sospeso la delibera citata”.

Doppia interrogazione di Paolo Lepri (Movimento 5 Stelle): “siamo ancora a richiedere dati per i quali l’assessore all’ambiente Marco Sacchetti non può dire che il Comune non ha o non è competente. Abbiamo infatti chiesto quali siano per il Comune gli introiti da vendita di energia per fonti rinnovabili, materie seconde e da produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, questo in materia dei rifiuti, e quali le condizioni economico-finanziarie di Nuove Acque spa. Bene, Sacchetti da una parte ha eluso le nostre richieste dicendo che quanto proviene dalla raccolta differenziata o dalla gestione del ciclo delle acque non è di sua competenza, dall’altra proponendo, nello specifico sull’acqua, una risposta che ricalca in modo sospetto la risposta che Paolo Nannini, il presidente di Nuove Acque, ha dato a un consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Cortona: Matteo Scorcucchi.

Chiediamo però anche al sindaco se non sia il caso di specificare se è d’accordo con queste reticenze, ovvero se le risposte di Sacchetti siano state concordate tra primo cittadino e suo assessore. Noi vogliamo risposte dal Comune di Arezzo e non dai presidenti di qualsivoglia società. E vogliamo che le politiche di questa Giunta cambino su molti ambiti: a partire dalla valorizzazione della raccolta differenziata sulla quale non crede fino all’opposizione alla spartizione dei dividendi all’interno del cda di Nuove Acque”.

L’assessore Marco Sacchetti: “il quadro normativo sui servizi, quali acqua e rifiuti, è molto complesso. Coloro che normano in tali materie non fanno capo al Comune. Vero è che il Comune fa parte dell’Ato ma poi è quest’ultimo a deliberare sui servizi. Per aspetti così tecnici, quelli contenuti nelle vostre interrogazioni, il referente è l’organismo tecnico, non potete lamentarvi se a esso rimando. Per quanto riguarda costi e ricavi della raccolta differenziata: a oggi i ricavi sono di segno meno. Fatto 100 il costo per la sua valorizzazione, il ricavo è 80. Siccome stiamo lavorando alla revisione del piano di ambito, nelle prospettive di Ato c’è da portare questo segno meno a segno più, ma è un’operazione complessa. Il quadro è questo: di sicuro, noi non vogliamo incrementi fiscali a danno dei cittadini dovuti all’incremento di un servizio in perdita”.

Sulle acque, sempre Sacchetti: “il tono di questa interrogazione è offensivo nei miei confronti: gli spazi di manovra in materia idrica sono ridottissimi. In qualità di socio di Nuove Acque, intendo come Comune di Arezzo, ho chiesto alla società delucidazioni per rispondere alle vostre richieste. Nel frattempo qualcosa facciamo: ad esempio abbiamo votato la nuova articolazione tariffaria abbassando la tariffa stessa per il primo scaglione di consumi per utenze domestiche e portato il costo dell’acqua a 10 centesimi a metro cubo per famiglie disagiate e a 20 per le restanti. Poi lavoriamo sulla carta dei servizi per attenuare quelle che vengono definite pratiche aggressive nei confronti dei cittadini morosi. Chiedere ovviamente a Nuove Acque di non recuperare le morosità è fuori dal mondo. Tengo a precisare che il futuro delle acque andrà verso macro-soggetti, prospettiva dove potremmo perfino essere costretti a rimpiangere l’attuale gestore”.

Donato Caporali (Pd): “sono stati compiuti molti furti in abitazioni. Leggo però statistiche contrastanti, reati diminuiti per il Sole 24 Ore mentre un’altra indagine della Nazione sottolinea una vera esplosione dei reati. Le cifre del Sole sono del 2014, quelle della Nazione arrivano al 2015. Molti cittadini non sporgono neppure denuncia. Nascono consorzi di cittadini che ricorrono a compagnie di pagamento private. L’amministrazione comunale dovrebbe trovare soluzioni quali l’alleggerimento delle imposte locali per chi è costretto a investire per la propria incolumità e sicurezza”.

Ancora Donato Caporali: “chiedo che tipo di rapporti ci siano stati tra Banca Etruria e le aziende partecipate, in particolare Aisa e Aisa Impianti”.

“Prevalentemente – ha ricordato l’assessore Alberto Merelli – sono posizioni di natura debitoria dovuti alla contrazioni di mutui. Sono residuali i crediti vantati dall’insieme delle nostre partecipate verso la banca. Aisa è una di quelle che ha questo genere di esposizione. E la difficoltà a riscuotere, da parte di Aisa, i vecchi crediti Tia porta a ulteriori difficoltà a rispettare le scadenze del mutuo che ha con Banca Etruria”.

Ancora Donato Caporali: “il 19 ottobre 2015 è stato approvato l’atto di indirizzo sulla cosiddetta teoria gender. Un atto che ha sollevato perfino un’interrogazione parlamentare a cui è stato risposto dal ministro con toni che hanno sottolineato l’importanza dell’autonomia scolastica e della non discriminazione. Si tratta dunque di un atto di indirizzo che non deve avere seguito, di natura puramente ideologica. Tra l’altro il ministero dell’istruzione e dell’università ha detto che la teoria suddetta non esiste”.

L’assessore Tiziana Nisini: “l’attività che ci è stata richiesta dal Consiglio Comunale è di vigilanza affinché non sia applicata nelle scuole di nostra competenza la teoria gender. Se il ministero ci dice che la teoria non esiste questo ci tranquillizza. Ma la nostra attività di vigilanza va nella direzione di garantire ulteriore tranquillità delle famiglie”.

Alessandro Caneschi (Pd) a nome di Partito democratico, Arezzo in Comune e Movimento 5 Stelle: “le dichiarazioni del sindaco su Licio Gelli destano perplessità. Ghinelli ha parlato di luci e ombre nella vita del maestro massone. Bene, quali sarebbero le luci? E perché Licio Gelli sarebbe un cittadino illustre, sempre per il sindaco? Al pari di Petrarca e Guido Monaco?”.

Francesco Romizi (Arezzo in Comune): “è stato pubblicizzato l’accordo raggiunto tra amministrazione e personale. Chiedo copia dell’accordo con allegati i pareri dell’ufficio legale. Cosa è cambiato dal punto di vista normativo rispetto a prima? Voglio sapere se entro il 23 dicembre sarà veramente risolta la questione dei pregressi”.

Barbara Magi: “è allo studio una riorganizzazione dell’ente che permetterà di rivedere l’interpretazione degli articoli incriminati su turnazione e lavoro straordinario. C’è un parere importante che consente una valutazione positiva che ci auguriamo propedeutica all’accordo. Siamo vicini, ancora comunque non è stato firmato”.