Home Attualità Costruzioni: Panzarella (Feneal), è allarme lavoro nero

Costruzioni: Panzarella (Feneal), è allarme lavoro nero

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Roma, 23 giu. (Labitalia) – “La situazione è ancor più complessa di quella che appare perché la crisi ha innescato una inversione di tendenza del processo di emersione del lavoro nero e irregolare che aveva caratterizzato il periodo 1998-2008. Sono numerose le fonti statistiche, infatti, che evidenziano la ripresa di forme contrattuali irregolari”. Così Vito Panzarella, segretario generale della Feneal Uil, commenta i dati dello studio presentato oggi al Cnel a Roma dal sindacato di categoria.
Per Panzarella, “con contratti regolari diversi da quelli di settore si perdono le tutele di sicurezza obbligatorie, con quelli irregolari si perdono anche la tutela salariale e contributiva”. “Per non dire -prosegue- del rischio di creare lavorazioni e manufatti di minore qualità che una manodopera mal pagata e non in regola è più propensa a produrre. Nei cantieri edili ci troviamo di fronte a una babele di contratti -continua il segretario – che disegna profonde asimmetrie competitive. Crisi e riconfigurazione stanno rideterminando le regole dei comportamenti e non sempre questo avviene garantendo le soluzioni migliori per il settore”.
Per il sindacalista, “a pagare le conseguenze, infatti, è l’intero sistema di salvaguardia sociale, un sistema in cui pur di lavorare vengono svendute le tutele conquistate con il sistema della bilateralità”. “E questo -precisa-mentre il mercato delle costruzioni si avvia a vivere un vero e proprio processo rivoluzionario in termini industriali”.
“Il problema -aggiunge ancora il segretario- è che il contratto degli edili costa più degli altri e, quindi, molte imprese ricorrono ad escamotage, come contratti che hanno minor costo, perché con il minor costo si ottengono forti vantaggi competitivi, si vincono lavori e appalti. Ma deve essere chiaro che il costo più alto del contratto edile risponde a peculiarità e a specificità proprie dell’attività edilizia e del lavoro in cantiere: condizioni di lavoro particolarmente rischiose e difficili (uso di macchinari pesanti e lavori in altezza), rischi fisici quindi ma anche stagionalità e ciclicità del lavoro, condizioni che devono essere compensate a livello contrattuale, e ciò dovrebbe esser valido per tutti i lavoratori che operano in cantiere”.
Per Panzarella, in conclusione, “la partita competitiva non può essere così squilibrata tra chi opera in un modo e chi in un altro”. “E’ arrivato forse il momento -avverte- in cui tutti coloro che operano su un cantiere edile applichino lo stesso contratto, un contratto che tenga conto dell’evoluzione in atto, ma anche delle caratteristiche del settore e dell’attività edilizia, che riduca i costi di quello attuale degli edili”.
“Per questo proponiamo, a partire da un’esperienza ricca di soluzioni innovative come quella delle relazioni industriali del comparto edile, la costituzione di un gruppo di lavoro formato dai vari protagonisti della filiera delle costruzioni, come utile strumento per uno studio aggregato di queste problematiche al fine di individuare soluzioni utili a salvaguardare insieme, produzione e tutele contrattuali, da avanzare al livello istituzionale competente”, conclude.