Milano, 14 gen. (AdnKronos) – L’economia dell’Europa centrale e sud-orientale, da sola, crescerebbe del 2,5% nell’anno in corso e del 2,9% nel 2016. La crescita dell’intera regione centro-orientale, a causa della contrazione in Russia, dovrebbe attestarsi rispettivamente a quota 0,2% e 2,2%. E’ quanto emerge dall’ultimo “Cee Quarterly”, rapporto trimestrale sui Paesi Cee pubblicato da UniCredit Economics & FI/FX Research e dedicato all’attività economica nella regione.
“Il conflitto in Ucraina – sottolinea il report – ha conseguenze indirette limitate sul commercio estero dei Paesi Cee (Europa centro-orientale). Il fattore chiave per l’export rimane la domanda interna all’Eurozona”, la cui ripresa economica incerta “continuerà ad accentuare le differenze tra i singoli Paesi dell’Europa Centro-orientale”. Oltre alle elezioni in Grecia e alle prospettive di crescita incerte nell’Eurozona, un ulteriore problema di non poco conto per i Paesi Cee è rappresentato dalle sanzioni internazionali contro la Russia.
“Le ripercussioni dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente sugli scambi commerciali dei Paesi Cee sono state finora piuttosto blande. Anche se le importazioni stagionali di energia dalla Russia hanno verosimilmente provocato un ampliamento del deficit della bilancia commerciale nei Paesi Ceenell’ultimo trimestre 2014, ci sentiamo di escludere un sostanziale deterioramento dei saldi”, ha dichiarato l’economista Dan Bucsa. “La crisi ucraina rappresenta un rischio maggiore per l’Europa Centrale e Orientale se vista attraverso gli effetti che determina sulle prospettive economiche dell’Eurozona e della Germania in particolare”.