Roma, 22 gen. (Labitalia) – Sono 50 i tipi di miele esistenti in Italia. In Italia ci sono moltissime varietà di fiori a seconda delle zone, da quelle più calde del Sud alle colline del centro Italia e del Nord per arrivare sino alle montagne dell’arco alpino. Il miele viene raccolto dagli apicoltori a partire dai primi mesi primaverili (miele di tarassaco) sino alla fine di agosto (miele di castagno, miele di melata). Mentre nelle isole la raccolta può arrivare fino in gennaio.
La differenza tra vari tipi di miele viene data principalmente da componenti che esistono naturalmente nell’alveare: polline d’api ricco di proteine ed enzimi ovvero raccolto dalle api sui fiori e propoli cioè una sostanza ricca di enzimi, creata quando le api combinano le loro proteine con la resina delle piante (la utilizzano per proteggere l’alveare dagli agenti patogeni).
Tra i più conosciuti ci sono il miele d’acacia che deriva dalla bottinatura di fiori di acacia, miele di castagno che deriva dai fiori di castagno, miele millefiori che si ottiene dalla bottinatura di una grande varietà di fiori ed è diverso a seconda della regione e dell’altezza in cui viene raccolto, millefiori di pianura, di collina oppure quello più pregiato e raro dai fiori di montagna.
C’è poi il miele ottenuto dai fiori di tiglio, il miele ottenuto dai vari fiori di agrumi (arancio, limoni, bergamotto), il miele ottenuto solo dai fiori di arancio della Sicilia, il miele ottenuto solo dai fiori di limone della Sicilia. E ancora, il miele ottenuto solo dai fiori di bergamotto della Calabria e quello dai fiori di eucalipto.
C’è poi il miele dalla melata di bosco degli alberi (unico miele non floreale), il miele ottenuto dai fiori di tarassaco e da quelli di girasole e rovo. Il miele di rododendro è molto raro e viene raccolto a oltre 1200 metri di altitudine.
Tra i più rari, c’è il miele di lavanda ottenuto dalla raccolta in Sardegna e Lazio (lavanda selvatica), il miele di corbezzolo che si trova solo in Sardegna e quello di lamponi.