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Economia: Cassa Lombarda, quadro misto per Eurozona, meglio Usa

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Milano, 2 nov. (AdnKronos) – Un quadro misto per l’Eurozona, a fronte di un rallentamento temporaneo dell’economia degli Usa, dettato però da fattori contingenti che non dovrebbero più farsi sentire nel quarto trimestre. E la Cina, che ha varato il suo tredicesimo piano quinquennale, continua a fare i conti con il rallentamento del settore manifatturiero. A fare il punto sulla situazione globale sul piano macroeconomico è il Weekly Report di Marco Vailati e Serge Escudé dell’Ufficio Ricerca e Investimenti di Cassa Lombarda, banca privata indipendente focalizzata sul Private Banking, nata nel 1923.
Nell’Eurozona, spiega Cassa Lombarda, la velocità di crescita della massa monetaria e la fiducia tendono alla stabilizzazione. Ma, guardando al futuro, il quadro sembra ancora misto, con produzione e Pmi dei servizi che segnalano una ripresa dell’attività, mentre altri indicatori sono più deboli, come la fiducia delle imprese tedesche (Ifo) che è scesa per la prima volta in quattro mesi, l’occupazione Ue che migliora solo lentamente e il tasso di inflazione Ue rimane a livello basso ad ottobre.
I dati nel loro insieme per Cassa Lombarda “invitano alla prudenza”, in quanto la domanda interna sembra tenere, ma aumentano le preoccupazioni per il rallentamento dei mercati emergenti, il rischio di un euro più forte e le potenziali ripercussioni del calo dei prezzi del petrolio, che continuano a segnalare rischi al ribasso per le prospettive di inflazione. Tutto ciò potrebbe indurre la Bce in dicembre a ridurre il tasso di deposito e anche a potenziare il programma di acquisto di asset sul mercato per dare ulteriore slancio al modesto recupero economico. Questa settimana Pmi finali e vendite al dettaglio “dovrebbero confermare che la crescita prosegue a un ritmo sostanzialmente invariato”.
Negli Usa, continuano Vailati ed Escudé, la decelerazione di crescita del Pil nel terzo trimestre è dipesa dalle scorte, che non dovrebbero più pesare sul quarto trimestre. I dettagli del Pil sono molto più forti rispetto al dato aggregato, con la forza dell’economia domestica che continua a compensare quella scarsa delle economie estere. Questo trend di crescita e l’indice del costo del lavoro nel terzo trimestre in moderato miglioramento potrebbero indurre la Fed ad aumentare i tassi a dicembre.
Invece , continuano gli esperti di Cassa Lombarda, i dati più recenti degli ordini di beni durevoli, dei redditi e consumi personali sono deboli rispetto ad agosto e luglio e potrebbero rendere la Fed meno fiduciosa su crescita e inflazione. In un contesto ancora incerto, la Fed osserverà in particolare i prossimi dati sul lavoro del 6 novembre e 4 dicembre, nonché l’Ism, per valutarne la stabilizzazione che sarebbe di supporto all’aumento dei Fed Fund a dicembre come dovrebbe essere ribadito dalla presidente Janet Yellen (mercoledì), dal suo vice Stanley Fischer (giovedì) e dal presidente della Fed di New York William Dudley (mercoledì).
In Cina il governo ha pubblicato l’agenda del tredicesimo piano quinquennale che coprirà il periodo 2016-2020. Non si conoscono ancora i dettagli del documento. Le riforme più tangibili saranno definite nella primavera 2016, ma alcuni elementi sono stati anticipati, come l’abolizione della politica del figlio unico. Questa settimana i Pmi ufficiali dovrebbero tornare sopra 50 mentre invece i Pmi Caixin-Markit mostreranno un settore industriale ancora fragile, con problemi strutturali ed eccesso di capacità.
In Giappone, la BoJ non vede la possibilità di centrare l’obiettivo dell’inflazione al 2% secondo i tempi stimati, dopo la nuova debolezza dei prezzi al consumo di settembre, e ha rivisto al ribasso le stime di crescita del Pil. Al termine della riunione di politica monetaria la banca centrale ha confermato sul livello attuale sia i tassi sia il programma di quantitative e qualitative easing (Qqe). I mercati finanziari restano convinti che per la banca centrale sarà comunque presto necessario un ulteriore intervento espansivo, dal momento che il target di un’inflazione al 2% entro i due anni sembra ormai non raggiungibile.
Altrove, continua Cassa Lombarda, resta instabile il Brasile, con un’inflazione alta e crescenti timori per i conti pubblici. In settimana attesi Pmi deboli. In Norvegiia la disoccupazione è aumentata piuttosto velocemente ma è troppo presto per asserire che il tasso più alto delle previsione della banca centrale possa influenzarne la prossima riunione. In India sono attesi i Pmi in area di espansione.
Nel Regno Unito nel terzo trimestre la crescita nel settore dei servizi è stata robusta, ma il settore manifatturiero e l’edilizia sono stati deboli. La crescita economica si sta raffreddando, risentendo del rallentamento globale e dei mercati emergenti. Secondo agli ultimi indicatori l’economia domestica dovrebbe rallentare nei prossimi trimestri, anche perché la stretta fiscale del governo si sta intensificando mentre rallenta la crescita dei posti di lavoro, e ciò ritarda il rimbalzo dell’inflazione. Questa settimana la BoE dovrebbe mantenere invariata la politica monetaria.